Napoli. Ufficio corpi di reato, ecco il museo del crimine napoletano | Fotogallery

Napoli. Ufficio corpi di reato, ecco il museo del crimine napoletano | Fotogallery
di Danilo Cirillo
Mercoledì 23 Dicembre 2015, 15:26
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Napoli. Quadri d’autore, contraffazioni, reperti archeologici, stereo rubati, contatori dell’Enel manomessi, armi antiche e moderne. O, ancora, gli imbuti con cui si razziava la benzina dalle auto.

Sono alcuni dei pezzi custoditi nell’Ufficio corpi di reato, nelle antiche carceri della Vicaria a Castel Capuano. Una sterminata rassegna della storia del crimine napoletano, dagli anni ’50 fino alla metà dei Novanta. Ora quelle celle, che videro recluse Luigia Sanfelice ed Eleonora Pimentel Fonseca, dovranno essere completamente sgombrate in vista di una riqualificazione generale dell’intero l’edificio. Ma che fine faranno tutti questi pezzi?

«Alcuni sono già andati all’asta – spiega il presidente di sezione di Corte d’assise Carlo Spagna, delegato dal presidente del Tribunale di Napoli all’Ufficio corpi di reato – Grazie a quest’operazione finora sono andati al Tesoro circa due milioni di euro. Con altri pezzi stiamo allestendo, sempre qui a Castel Capuano, una sorta di museo della storia della criminalità napoletana». Ci sono poi attrezzi di poco valore, come cesoie, martelli, pale, picconi, piedi di porco e crick che possono essere donati alla Protezione civile, a comunità o ad enti riconosciuti. Altri ancora, di scarso valore, verranno semplicemente differenziati e gettati. «Ci sono anche tesori dell’arte» racconta Franco Rasulo, collaboratore del giudice ed esperto di arte napoletana degli ultimi due secoli. Tra cui dei bozzetti di Filippo Palizzi e un quadro autentico di Luca Giordano, sequestrato ai tempi di Tangentopoli.