Caivano, ora le Università in campo con le Academy. Bernini: più arte e ricerca

Il piano: nei beni confiscati corsi brevi e legati al mercato del lavoro

Il ministro Bernini a Caivano
Il ministro Bernini a Caivano
di Marilicia Salvia
Sabato 14 Ottobre 2023, 08:55 - Ultimo agg. 17 Ottobre, 07:04
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Inviato a Caivano

La parola chiave, adesso, è Academy. Che vuol dire formazione, orientamento al lavoro, e prima ancora vuol dire «favorire le vocazioni, far crescere e valorizzare i talenti», come dice la ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, ai giornalisti che la circondano non appena arriva a Caivano. Per la città del Parco Verde e delle bambine violate, del Municipio troppe volte sceso a patti con i clan, ma anche di don Patriciello e di tanta gente che non ne può più di sopraffazione e degrado, è un'altra giornata importante. Dopo il sopralluogo di rito al Centro Sportivo Delphinia - ormai una specie di santuario della speranza, il vessillo del riscatto, della (sacrosanta) politica del "si può fare" - la ministra si reca in visita al liceo cittadino, il Braucci, per incoraggiare studenti e professori. E poi incontra i rettori dei sette Atenei della Campania, e i direttori di Conservatorio e Accademia delle Belle Arti. Tutti insieme, tutti intorno allo stesso tavolo, tutti a Caivano. Per disegnare un altro pezzo di futuro. «Abbiamo messo - dirà al termine della riunione il rettore della Federico II, Matteo Lorito - le basi di progetti a impatto più immediato, capaci di immettere direttamente sul mercato del lavoro, e altri di respiro più ampio, corsi pre-universitari o universitari che facciano crescere nel tempo l'offerta culturale della città». Per il momento, e «per dare subito un segnale» sarà organizzato per dicembre un "Festival di arti, scienze e cultura".

A Caivano i numeri della disfatta del sistema formativo sono eloquenti: il tasso di dispersione scolastica, nelle superiori, è del 33 per cento contro il 18 in Italia, mentre i Neet, i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, sono il 29 per cento contro una media del 18 in Campania e del 12 in Italia. Di conseguenza il tasso di disoccupazione giovanile è spaventoso: se in Italia è del 35 per cento e in Campania raggiunge il poco rassicurante 55, qui arriva addirittura al 66 per cento. Il caso Caivano, insomma, esiste ed è piuttosto grave, a dispetto degli sforzi di scuole d'eccellenza come il Morano, visitato dalla premier Meloni a fine agosto e mercoledì scorso da Valditara, o lo stesso Braucci dove la Bernini si è trattenuta ieri per un'ora. Da questi numeri, dal deserto educativo di strade senza cinema né librerie, e di un agglomerato come il Parco Verde dove la sola voce che si leva contro camorristi e spacciatori è quella del parroco Patriciello, è partita l'analisi dei rettori convocati dalla Bernini nella sede del commissariato di governo guidato da Fabio Ciciliano. Lorito rettore della Federico II, e poi Roberto Tottoli dell'Università Orientale, Antonio Garofalo della Parthenope, Lucio D'Alessandro del Suor Orsola, Giovanni Francesco Nicoletti della Vanvitelli, Vincenzo Lola dell'Università di Salerno, Gaetano Natullo direttore Damm dell'UniSannio, e ancora Pier Paolo Limone rettore della Pegaso, Ferdinando Fisciano direttore generale della Scuola Superiore Meridionale (SSM), Arturo De Vivo responsabile della stessa SSM, Rosita Marchese e Giuseppe Gaeta, rispettivamente presidente e direttore dell'Accademia delle Belle Arti di Napoli e Achille Mottola, presidente del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino hanno concordato sulle linee d'azione indicate dalla Bernini: «La ministra - sottolinea il rettore Lorito - ci ha raccomandato concretezza e rapidità.

Da qui l'idea delle Academy, che è possibile avviare nel giro di pochi mesi e che costituiscono un modello sperimentato con ottimi risultati a San Giovanni a Teduccio».

Sulle "materie" non c'è ufficialità, ma le parole della Bernini - che sul piatto ha messo cinque milioni di euro - aiutano a capire: «Vogliamo sostenere chi si vuole dedicare all'arte, alla musica, alla ricerca», aveva detto appena arrivata da Roma, sottolineando che «attività manuali, arti visive e figurative possono intercettare più facilmente chi ha abbandonato gli studi ma vuole essere orientato al lavoro». Di certo - aggiunge Lorito dopo la riunione - si tratterà di «programmi che potranno essere attrattivi per i giovani sia di Caivano che di altri centri della provincia» e che «caratterizzeranno il territorio»: corsi di perfezionamento che «saranno disegnati con il mondo del lavoro e che possano durare un numero limitato di mesi», aggiunge il rettore, che esclude, per il momento, l'apertura a Caivano di una facoltà universitaria come è avvenuto per Professioni sanitarie a Scampia.

Per trovare "casa" alle Academy è già partita una verifica sui diversi beni tolti ai clan di camorra e affidati al Comune, così come si sta valutando l'impatto che il reclutamento di nuovi studenti avrà sul precario sistema dei trasporti urbani ed extraurbani. La mancanza di una amministrazione comunale dopo l'ennesimo scioglimento anticipato, e la freddezza con cui la Regione sta assistendo alla "conquista" di Caivano da parte del governo sono due elementi che aggiungono difficoltà all'impresa. Ma la città andrà presto al voto e con la Regione, trapela, sono in corso tentativi di avvicinamento.

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Nel frattempo il piano di «portare via alla criminalità organizzata, al malaffare, al disagio, porzioni di territorio che vanno date ai giovani, alle famiglie», come dice subito la ministra dell'Università, non conosce pause: «Lo Stato c'è e continuerà ad esserci», assicura la Bernini prima di cominciare la visita al Centro Delphinia ormai ripulito dagli uomini dell'Esercito. Tutta in bianco, jeans, t-shirt e scarpe da ginnastica, l'esponente di Forza Italia si guarda intorno, chiede, non lesina complimenti ai militari: «Tutto questo dimostra che se si vuole si può fare, Caivano sarà un modello per tutte le periferie degradate del Paese». I lavori di riqualificazione, le viene spiegato, dureranno un anno, mentre per l'attiguo teatro, che andrà rifatto a causa di infiltrazioni che hanno indebolito le fondamenta, ci vorrà più tempo. Spazi-gioiello, realizzati con soldi pubblici e devastati da vandali impuniti. In una indifferenza altrettanto colpevole.

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