Stupro di gruppo a Caivano la verità delle due cuginette

Incidente probatorio, le ragazzine saranno ascoltate in un ambiente protetto

Il Tavolo per la povertà educativa
Il Tavolo per la povertà educativa
di Marco Di Caterino
Venerdì 13 Ottobre 2023, 06:28 - Ultimo agg. 16:27
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Entra nel vivo la fase giudiziaria della vicenda dello stupro di gruppo nel Parco Verde di Caivano, che vede indagati sette minorenni e due maggiorenni, ritenuti responsabili di violenze e abusi su due ragazzine di 10 e 12 anni. Per questa mattina è fissato l'incidente probatorio, finalizzato a cristallizzare le dichiarazioni delle due piccole vittime degli stupri. È questa una fase fondamentale per il processo, perché quanto dichiareranno le due ragazzine avrà il valore di prova: a Caivano c'è un drammatico precedente, quello delle dichiarazioni rese nell'incidente probatorio dall'amichetta del cuore di Fortuna Loffredo, divenute prova fondamentale per la condanna all'ergastolo di Raimondo Caputo e a dieci anni per la sua ex convivente, Marianna Fabozzi.

L'audizione delle due vittime avverrà in ambiente protetto, arredato come una stanza dei giochi, e le domande verranno poste da uno psicologo.

Intanto il tribunale dei minori ha rigettato la richiesta di annullamento del divieto di comunicare con i figli imposto alla mamma della dodicenne, ospite di una struttura protetta diversa da quella della sorellina di appena sette anni. «Al trauma si aggiunge la beffa», hanno commentato gli avvocati Angelo Pisani e Antonella Esposito, legali della donna. «Non lasceremo nulla di intentato per ovviare a questa ingiustizia - assicurano i legali - e ricordiamo che le istituzioni sono rimaste sorde al nostro primo appello, vale a dire quello di aiutare questa famiglia a lasciare definitivamente il Parco Verde».

Le norme più restrittive per i minorenni, inserite nel "decreto Caivano" il cui esame è arrivato in dirittura finale al Parlamento, sono state applicate per la prima volta in Campania: è scattato ieri l'avviso orale del questore di Avellino nei confronti di due minori, il primo per aver appiccato il fuoco alla porta di ingresso di un appartamento, il secondo fermato a Napoli, in un'auto risultata rubata e in compagnia di due maggiorenni, di ritorno da Avellino dove avevano rubato in un box privato due costose biciclette. L'avviso orale del questore costituisce una vera a propria intimazione finalizzata ad assumere una condotta consona al vivere civile e al rispetto di tutte le regole. Una sorta di cartellino giallo, ma pallido, che costituisce il primo scalino di una serie di misure più severe. E le istituzioni sono sempre più vicine a Caivano. Ieri pomeriggio Chiara Colosimo, presidente della commissione parlamentare antimafia, ha fatto visita alla scuola "Morano" ricevuta dalla preside Eugenia Carfora per poi incontrarsi con don Maurizio Patriciello. È la sua seconda visita, anche questa circondata da uno stretto riserbo. Nessuna dichiarazione e nessun punto stampa. Ma qualcosa è trapelato. A breve si terrà una seduta della commissione proprio qui, a Caivano. Città che potrebbe dare il nome anche a un altro decreto, questa volta contenente misure di promozione sociale. A darne notizia è il viceministro per il Lavoro e le Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, che presiede il Comitato di indirizzo strategico per la povertà educativa minorile. Bellucci annuncia «un impegno sinergico tra istituzioni, Fondazioni bancarie e Terzo Settore per un bando straordinario con interventi destinati a Caivano e altri contesti ad alto rischio criminalità ed esclusione sociale». L'obiettivo è «un'azione socioeducativa strategica, con una prospettiva integrata a lungo termine, per le tante Caivano d'Italia». Al tavolo partecipano anche tre sacerdoti: don Maurizio Patriciello di Caivano, don Antonio Coluccia (Roma, Tor Bella Monaca) e don Claudio Burgio (carcere minorile di Milano). «Per essere realmente efficaci - conclude la viceministro - non servono progetti spot, ma iniziative in grado di radicarsi in territori finora abbandonati a sé stessi, ed è necessario calarsi nella realtà di chi lavora ogni giorno sulle frontiere del disagio, costruendo quel welfare di comunità che metta in rete pubblico, privato sociale e privato». E stamattina a Caivano arriverà il ministro all'Università Anna Maria Bernini: dopo l'incontro con il commissario di Governo Fabio Ciciliano al centro sportivo Delphinia, si recherà al liceo Niccolò Braucci e alle 12.30 incontrerà i rettori delle Università campane e i direttori e presidenti AFAM dell'area campana nell'ufficio del commissario.

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Sull'altro fronte, quello dei rapporti tra Comune e camorra, il gip di Napoli Nord Raffaele Coppola ha convalidato i nove fermi emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e notificati lo scorso 10 ottobre dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna. Per tutti gli indagati è stata emessa la misura cautelare del carcere. Le accuse contestate dalla Procura di Napoli agli indagati - tra esponenti di un gruppo camorristico locale, ex amministratori pubblici e funzionari comunali - sono, vario titolo, associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e corruzione, aggravati dalla finalità mafiose.

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