Sorrento si mobilita per la sua “Sentinella”
«No all'abbattimento»

Sorrento si mobilita per la sua “Sentinella” «No all'abbattimento»
di Ciriaco M. Viggiano
Martedì 19 Luglio 2016, 17:55 - Ultimo agg. 17:56
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PIANO DI SORRENTO - Da circa 130 anni si staglia in un fondo privato lungo la statale 163 Amalfitana, con i suoi 15 metri di altezza e 316 centimetri di circonferenza, visibile da chiunque percorra la strada verso Positano. Ora, però, il pino domestico conosciuto da tutti come "la Sentinella" rischia di essere abbattuto. Un'ipotesi contro la quale si schiera il Wwf Terre del Tirreno: "Il taglio dell'albero - osserva il leader degli ambientalisti locali Claudio d'Esposito - sarebbe un atto stupido oltre che l'ennesimo sfregio al paesaggio".

La proprietaria del giardino in cui cresce il pino ha chiesto al Comune l'autorizzazione all'abbattimento. Motivo? L'albero rappresenterebbe un pericolo per le migliaia di automobilisti e di centauri che transitano quotidianamente lungo la statale Amalfitana. Inoltre, il pino è stato impreziosito per decenni da un'anfora in mattoni di cotto costruita alla sua base dagli operai che, all'inizio degli anni Cinquanta, erano impegnati nei lavori di ampliamento della strada sottostante. Nel corso del tempo, quel vaso si è lesionato a causa di un'edera cresciuta al suo interno ed è stato poi restaurato in modo maldestro: "Di qui il timore che il pino si stesse inclinando e, a seguire, tutta una serie di perizie, relazioni e lettere di avvocati finalizzate a ottenerne l'abbattimento", racconta d'Esposito.
 

 

Per il momento, il Comune ha ordinato soltanto l'eliminazione dell'anfora ai piedi del pino e il Wwf è riuscito a scongiurare il taglio dell'albero grazie alla perizia di un esperto. L'attenzione, però, resta alta: "Il tronco è sano e robusto, ragion per cui l'abbattimento sarebbe del tutto ingiustificato - conclude il presidente del Wwf sorrentino - L'azzardata eliminazione della pianta, inoltre, potrebbe generare un peggioramento della stabilità dell'area compromettendone l'equilibrio idrogeologico. Speriamo che il buon senso e la scienza prevalgano anche in questa circostanza".


 

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