De Luca, sfida al premier Meloni: «Fondi Ue, pronti all'intesa»

Giorgia a Bolzano: «Sono tutti d'accordo, tranne uno»

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 13 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 17:27
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È troppo presto per dire se l'ascia di guerra sia stata sotterrata per davvero. Ma ieri, per la prima volta dopo settimane, si registra un moderare dei toni tra l'esecutivo e palazzo Santa Lucia. La vicenda, è nota, è quella sull'accordo per il riparto dei fondi Fsc per la Campania. Quasi 6 miliardi ancora bloccati nonostante gli accordi siano stati firmati invece per quasi tutte le regioni. Non così per la Campania dove si è assistito, nell'ordine, ad una manifestazione di De Luca e i sindaci finita tra le polemiche, uno scontro (ancora in corso) nei tribunali ed una guerra con toni durissimi tra il governatore e il ministro Fitto prima, la premier Meloni poi.

Proprio quest'ultima ieri punge De Luca senza mai nominarlo: «Sono tutti d'accordo, tranne uno». «Parole positive: bene si proceda», risponde dopo qualche ora il governatore della Campania.

L'occasione delle parole della premier Giorga Meloni è la firma, manco a dirlo, di un accordo sui fondi Fsc. E ieri è la volta di quello tra il governo e la Provincia autonoma di Bolzano. E proprio a Bolzano la leader di Fdi rilancia il modello di accordo tra esecutivo ed enti locali come best practice istituzionale. Quello che è mancato nel caso della Campania almeno sul versante del dialogo istituzionale. Da qui la puntura all'ex sindaco di Salerno a Bolzano ma senza mai nominarlo. «Quello che fa arrabbiare qualcuno, pochissimi in realtà, uno solo (Vincenzo De Luca, ndr), perché con tutte le regioni stiamo lavorando trasversalmente e bene, al di là dell'appartenenza politica» dice la Meloni.

Poi spiega: «È che per finanziare le proposte è necessario che siano anche condivise dal governo nazionale, perché non dobbiamo dimenticarci che facciamo parte di una strategia complessiva». Per la Meloni, la condivisione dei progetti, «si è resa necessaria anche per dare priorità alle cose davvero importanti, perché ci siamo trovati anche di fronte a casi di investimenti che, diciamo, non erano propri prioritari». Ma a far storcere il naso sarebbe stata, puntualizza, «anche la possibilità di esercitare poteri sostitutivi e prevedere il definanziamento, se necessario».

Prende la palla al balzo De Luca che, per la prima volta dopo settimane, tiene i toni bassi. Non una resa la sua, sia chiaro, ma piuttosto un rilancio senza alzare troppo la posta. E vedere cosa accade dall'altra parte del tavolo. Senza però rinunciare ad una iniezione velata dal sarcasmo. Come a dire: io sono qui, i progetti ci sono, firmiamo anche domani. 

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«Leggo le dichiarazioni del presidente del Consiglio Meloni a Bolzano, e le considero molto positive, per la conferma del necessario spirito di collaborazione fra Governo e Regioni, in relazione ai fondi di Coesione», premette De Luca prima di aggiungere come «la Regione Campania ha inviato da 5 mesi il suo programma di investimenti, che è frutto delle esigenze poste dai Comuni e condivise, per la decisiva parte infrastrutturale, con i ministeri interessati». Insomma tutte le carte richieste da palazzo Chigi, dal minsitero di Fitto in particolare, polemiche a parte, sono a posto: resta solo da procedere all'accordo. Anche perché, aggiunge sempre De Luca «in tutto questo periodo, e già a cominciare dalla scorsa estate, vi è stata una interlocuzione continua con il ministero della Coesione, alle cui richieste di chiarimento, è stato dato ogni volta puntuale e tempestivo riscontro da parte dell'autorità di Gestione della Regione. Non essendoci stato mai nessun rilievo di merito sulle proposte avanzate, è da ritenersi che - puntualizza il governatore De Luca - vi siano tutte le condizioni per una rapida sottoscrizione dell'accordo di coesione con la Regione Campania, nell'interesse dei territori, delle aziende, del mondo della cultura». 

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