«Il patto per Napoli regge, subito più investimenti»

L’assessore alle Finanze Baretta: bilancio ok ma su tasse e multe ancora troppi evasori

Baretta
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di Luigi Roano
Sabato 16 Marzo 2024, 23:48 - Ultimo agg. 17 Marzo, 11:31
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Assessore Pier Paolo Baretta, arriva il bilancio e subito si parla di tariffe e di aumenti a iniziare dagli asili nido e dalla refezione scolastica, passando per l’affitto delle sale del Comune come al Maschio Angioino o a San Domenico Maggiore e per l’affitto degli impianti sportivi, l’aumento appare scontato si tratterebbe del 20%: come stanno le cose?

«Diciamo subito che non aumenta nessun servizio. E per quest’anno scolastico non aumentiamo la refezione né gli asili nido. La riflessione è in atto per il prossimo anno e sulle tariffe bisogna ricordarsi che rientrano nel “Patto per Napoli”. Mi lasci dire che se ci fosse meno evasione affronteremmo il discorso in maniera diversa. Dopodiché aumentare le tariffe o i biglietti anche per siti come il Maschio Angioino dove spendiamo 1,2 milioni l’anno e ne incassiamo 600mila non penso possa provocare problemi. Con i flussi turistici che ci sono trovo davvero inspiegabili questi numeri: da questo tipo di servizi dobbiamo avere entrate ben maggiori».

La giunta e il sindaco hanno approvato il terzo bilancio che porta la sua firma: come sta a livello finanziario il Comune?

«Sono due i risultati che considero particolarmente importanti. Il primo è che dal punto di vista del bilancio abbiamo dimezzato i tempi di pagamento dei nostri fornitori: da 180 giorni siamo scesi a 90. Rispetto all’anno scorso se guardiamo a quando ci siamo insediati i temi di pagamento erano di 18 mesi. E poi abbiamo abbattuto il debito verso i nostri fornitori da 300 a 170 milioni. È tutta una economia che si è messa in moto ne va del nostro rapporto con la città a cui teniamo molto».

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Passiamo al secondo risultato...

«Siamo partiti che avevamo un debito complessivo di 5 miliardi, con l’approvazione di questo bilancio siamo scesi a 4,2 miliardi, abbiamo smaltito 800 milioni grazie anche alle risorse del “Patto per Napoli”».

Concretamente per Napoli e la sua gente cosa significa? Ci saranno più investimenti nella carne viva della città? Case popolari, fogne, verde, strade: il Comune è pronto a dare risposte?

«Che non abbiamo risolto ancora la situazione del debito, ma è sotto controllo, ci siamo stabilizzati e abbiamo un trend che ci consente di finanziare e costruire prospettive».

Per esempio?

«Nel bilancio ordinario aggiungiamo altri 30 milioni alla spesa corrente che sommati ai due anni precedenti ci fanno arrivare a quota 80, al netto degli investimenti in corso figli del Pnrr e di altre fonti di finanziamento, insomma sono soldi aggiuntivi a quelli già programmati: nella sostanza non abbiamo tagliato la spesa anzi l’abbiamo aumentata».

Mica si offende se le dico: “tutto qui?”

«No perché il bilancio è strutturato in due capitoli. Quello ordinario e quello straordinario. Per il primo abbiamo già detto dei 30 milioni aggiuntivi che fanno arrivare la cifra a 80 milioni per la spesa corrente. Sul secondo abbiamo aperto un negoziato con la Bei - la Banca europea degli investimenti - che sta andando a buon fine: siamo orientati a chiedere un mutuo da 30 milioni in più, rastrellando dentro i nostri cassetti tutti i mutui che non sono stati utilizzati contiamo di arrivare a 70 milioni con i quali faremo un piano straordinario di investimenti, la somma totale fa 150 milioni».

Allora come li spenderete questi soldi? I napoletani vogliono capire...

«Almeno 15 sulle case popolari, non è più possibile che gli immobili Erp si trovino in quelle condizioni. Altrettanti li investiamo sulle strade, anche qui sottolineo ancora una volta che si tratta di soldi aggiuntivi ai progetti già in essere o programmati per questo motivo è un piano straordinario. Cinque milioni andranno sul verde, poi servono soldi sul tema dell’accoglienza ai turisti, c’è il welfare, ci sono i centri giovanili, alcuni monumenti da restaurare».

E sulle fogne per la questione Vomero cosa si prevede?

«La destinazione di questi 70 milioni prevede la possibilità di intervenire su questa materia, c’è la capienza per un intervento sul sottosuolo e bisogna approfittarne».

Parliamo della riscossione, tema centrale nel “Patto per Napoli”, ci sono dei miglioramenti? La media è sotto il 40%...

«“Napoli obiettivo valore”, la società a cui abbiamo affidato la riscossione coatta non ci ha comunicato ancora dati ufficiali, ma siamo fiduciosi. In generale malgrado l’evasione massiccia che c’è dalla tassa di soggiorno abbiamo calcolato che incasseremo 20 milioni e ne ipotizziamo 12 per la tassa di imbarco aeroportuale. Per il resto aspettiamo il report della società incaricata della riscossione mi riferisco alle multe e alle altre tasse, invece abbiamo segnali incoraggianti dall’Irpef, abbiamo maggiori incassi».

Ma è frutto dell’aumento dell’aliquota o perché si è allargata la platea dei pagatori?

«Sul bilancio ci aspettiamo qualche milione in più e devo dire che avevamo previsto un miglioramento ma non così e la sensazione è che i napoletani inizino a capire dello scambio che stiamo facendo. Pagare le tasse per avere servizi sempre migliori, in questo senso posso dire che diamo 4 milioni aggiuntivi ad Anm. I napoletani stanno percependo il nostro lavoro e che li vogliamo coinvolgere».

Ci saranno aumenti delle tasse anche quest’anno?

«No, e anche per la Tari appena portiamo in Consiglio comunale il bilancio stabiliremo come erogare il bonus che di fatto non farà pesare nessun aumento».