Comunali Napoli, Valente: «Pd, basta con i capicorrente. Noi l’unica alternativa al sindaco»

Comunali Napoli, Valente: «Pd, basta con i capicorrente. Noi l’unica alternativa al sindaco»
di ​​Fulvio Scarlata
Venerdì 13 Maggio 2016, 09:10
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«Nessuna dietrologia e nessun autolesionismo del Pd sul caso liste. C’è un problema di rinnovamento del partito che io ho cominciato scegliendo candidati civici per le presidenze delle Municipalità». Valeria Valente affronta con il solito piglio i temi che stanno scuotendo la campagna elettorale del centrosinistra. Senza negare i problemi, ma anche rivendicando un modo di fare politica diverso dai suoi avversari, dentro e fuori il Pd.

La vicenda liste scuote il Pd. Lei stessa non lesina critiche al suo partito...
«C’è un problema di tutta la classe dirigente, a partire da quella del Pd. Decine di liste ricusate, centinaia di candidati esclusi, sono un danno enorme per la democrazia. È sbagliato e riduttivo giustificare il tutto, come fanno de Magistris e Lettieri, con la sciatteria o la disattenzione. C’è un problema di partiti e organizzazioni politiche deboli. La risposta non può essere nel movimentismo civico e nell’esasperazione delle leadership, come fanno i miei avversari. Il numero spropositato di liste e la loro esclusione per mancanza di requisiti sono la dimostrazione che se la politica si riduce solo a capi e a movimenti, finisce per essere inconcludente».

Intanto lei ha perso due liste a sostegno, e il Pd la sua rappresentanza nelle due ex roccaforti rosse, Bagnoli e Barra-Ponticelli.
«La nostra coalizione è la meno penalizzata dalle esclusioni. Ma non nego la gravità politica di non avere il simbolo e la lista del Pd a Bagnoli e a San Giovanni. È una ferita al cuore, per me, per la mia storia, per il Pd. Aspettiamo ora l’esito del ricorso, ma il problema resta».

C’è un problema di selezione della classe dirigente?
«Sì. La risposta non è nel movimentismo e nel civismo esasperati. Dobbiamo rinnovare i partiti, renderli forti, strutturati, credibili. Solo così avremo anche classi dirigenti che sanno amministrare e governare meglio le istituzioni».

Lei ha fatto una battaglia per imporre nomi della società civile al vertice delle municipalità. Crede che questa sua battaglia venga inficiata da un’incredibile sequela di errori? È solo un caso o si tratta della vendetta dell’apparato?
«Ma no, sarebbe autolesionismo. Candidare a presidenti delle municipalità personalità fuori dalle logiche del correntismo è stato un passo che va nella direzione di rinnovare la politica, le istituzioni e anche il Pd. Proseguirò con questo metodo, guardando sempre prima ai curriculum e alle competenze delle persone».

Il pasticcio delle liste dimostra che ci sono problemi di improvvisazione e dilettantismo nel gruppo dirigente anche del Pd. Bisogna prendere provvedimenti? E a che livello: regionale o provinciale?
«Io sono impegnata in una campagna elettorale per dare a Napoli un’amministrazione seria, capace e che sappia risolvere i problemi dei napoletani. Questa è la mia priorità. Con il metodo che abbiamo inaugurato con le presidenze delle municipalità voglio dare una mano anche a cambiare il Pd».

Il chiarimento deve avvenire prima o dopo le elezioni?
«Io sono impegnata per cambiare Napoli. Tocca a chi ha responsabilità nel partito decidere il percorso e cosa fare».

Anche la vicenda Graziano è uno degli elementi di turbativa di questa vigilia elettorale. La Campania è diventata un caso per il Pd in grado di condizionare il risultato elettorale?
«Ho trovato le parole di Matteo Renzi dei giorni scorsi di grande coraggio e di enorme spessore politico: c’è una questione morale che riguarda il Paese e quindi anche il Pd. Noi a differenza di altri la stiamo affrontando senza cedere a derive giustizialiste, difendendo lo stato di diritto e aiutando la Giustizia a funzionare meglio. Io credo che su questa linea i cittadini ci daranno ragione».

Lei è costretta ad una difficile rincorsa per agguantare il ballottaggio. Partita aperta? Quanto pesano gli errori del partito?
«La partita è aperta. Rispetto ai miei avversari ho pagato all’inizio una minore notorietà. Ora sto recuperando questo gap. E se arrivo al ballottaggio, poi vinco. Perché il progetto che abbiamo messo in campo è l’unica alternativa credibile al governo di questi cinque anni».

Il fuoco amico non rischia di inficiare la rincorsa, vanificando gli sforzi suoi e del premier Renzi che si sta spendendo per tirarle la volata?
«Renzi si sta spendendo per Napoli. È il primo premier da molti anni che su Napoli ci sta mettendo la faccia e le risorse. Ho trovato vergognose le ultime uscite di de Magistris su di lui. Quelle parole, quel linguaggio, non solo hanno offeso l’istituzione che rappresenta, ma tutti i napoletani».

Intanto ieri il suo comitato elettorale è stato vandalizzato...
«Un atto vile. Ringrazio quanti ci stanno esprimendo solidarietà e vicinanza. Agli insulti e alle intimidazioni risponderemo come sempre con le nostre idee, i programmi e le proposte per la città».
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