Freccero: roba da matti accusare il giornalista, lui non ha colpe

di Claudio Marincola
Mercoledì 9 Settembre 2015, 23:08 - Ultimo agg. 23:34
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Roma. «Ma siete impazziti ad attaccare il povero Vespa. E poi in quel modo, dicendogli che deve vergognarsi? Vespa ha fatto il suo lavoro. La vergogna non è quello che è successo nello studio di Porta a Porta ma quel corteo funebre dei Casamonica».



Carlo Freccero, consigliere della Rai, è un raro caso di intervistato che risponde prima ancora che gli sia stata posta la domanda. Ma il concetto è senza dubbio chiaro.





Lei, quindi, non avrebbe avuto remore ad invitarli?





«Ma certo, di cosa stiamo parlando?! Suvvia..! Su quelle sedie bianche, che non sono fonti battesimali sia chiaro, ci abbiamo visto seduti in tutti questi anni personaggi di tutti i tipi. Anche chi ora sta in galera».



A parte poche eccezioni la politica sembra pensarla esattamente all'opposto.



«Vespa, lo ripeto, ha fatto il suo lavoro. E siccome sa bene che le chiacchiere della politica non fanno più ascolti ha chiamato in studio i Casamonica. E non ci vedo nulla di sbagliato. Anche perché mi sembra che l'altra sera da chi era in studio, due giornalisti che stimo molto, non siano stati lanciati petali rosa. I petali rosa li ha lanciati casomai l'elicottero. La considerazione da fare, mi scusi, però è un'altra».



Prego.



«La cosa invereconda è che ancora una volta la televisione arriva soltanto alla fine, quando si scopre che l'VIII Re di Roma, il vero imperatore, è un gruppo di “zingari”. È di questo che la politica dovrebbe vergognarsi».



Eppure c'è chi sostiene che i consiglieri di amministrazione della Rai andavano consultati prima di azzardare questa iniziativa.



«Non spetta ai consiglieri d'amministrazione ma al direttore generale decidere se sia opportuna o meno la decisione di invitare i Casamonica a Porta a Porta. Certo, se vogliamo dirlo, è un po' surreale che dopo Renzi siano stati ospitati i Casamonica, ma è il talk postmoderno che crea queste assonanze».



Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha dichiarato che la Rai ora deve scusarsi, perché quell'invito in via Teulada rappresenta un vero insulto.



«Ma per favore... per favore! Roma è stata infangata da quel corteo funebre diventato corteo regale, non dalla trasmissione di Vespa».



Lo sa che così dicendo lei si pone completamente fuori dal coro?



«Mi spiace ma per questo cose io vado per conto mio. E le dicevo anche quando mi lamentavo per l'allontanamento di Luttazzi».



Anche Grillo, comunque, non la pensa come lei.



«Ma si sta sbagliando, la censura non ci deve mai essere. E mi meraviglio che lui non capisca questo».