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«Quando guardiamo l'Universo, vediamo solo la luce visibile - commenta Gang Han, coordinatore del progetto -, ma se avessimo la vista a infrarossi, potremmo vederlo in un modo completamente nuovo, o vedere di notte senza il bisogno di strumenti ingombranti». L'occhio umano e quello di altri mammiferi possono rilevare infatti la luce compresa tra i 400 e 700 nanometri di lunghezze d'onda, mentre quella a infrarossi ha lunghezze d'onda maggiori (da 750 nanometri a 1.4 micrometri). I ricercatori si sono quindi chiesti se iniettando nella retina di topi delle nanoparticelle luminescenti potessero dotarli di una super-vista a infrarossi.
Queste nanoparticelle contengono degli elementi rari, l'erbio e l'itterbio, capaci di trasformare le particelle di luce (fotoni) da luce infrarossa in luce verde ad energia maggiore, visibile all'occhio dei mammiferi.
I test fatti hanno dimostrato che gli animali, cui erano stati iniettati, riuscivano a vedere oggetti e muoversi anche con la luce a infrarossi, e l'effetto è durato almeno 10 settimane senza causare particolare effetti collaterali. I ricercatori vogliono ora migliorare la sicurezza e sensibilità dei nanomateriali, per poi provare questa tecnica sui cani, prima di arrivare all'uomo, per cui potrebbe avere applicazioni importanti nella terapia di malattie dell'occhio.