Carceri: detenuto
sucida a Padova

Carceri: detenuto sucida a Padova
Lunedì 24 Ottobre 2016, 13:55 - Ultimo agg. 14:00
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Un detenuto di origini egiziane della Casa di reclusione di Padova si è suicidato impiccandosi alla finestra della cella. È accaduto sabato sera e ne dà notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. «È stata una cosa imprevedibile: l'uomo da tempo lavorava a tempo pieno ed il suo gesto - ha detto in una nota Giovanni Vona, segretario nazionale Sappe per il Triveneto - è stato davvero un fulmine a ciel sereno perché, appunto, non c'era stato alcun segnale di un suo disagio. I poliziotti penitenziari di servizio sono subito intervenuti, ma purtroppo c'è stato nulla da fare». «Questo nuovo drammatico suicidio di un altro detenuto - rileva Donato Capece, segretario generale del Sappe - evidenzia come i problemi sociali e umani permangono nei penitenziari, lasciando isolato il personale di Polizia Penitenziaria (che purtroppo non ha potuto impedire il grave evento) a gestire queste situazioni di emergenza.
Il suicidio è spesso la causa più comune di morte nelle carceri. Gli istituti penitenziari hanno l'obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l'Italia è certamente all'avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici. Ma il suicidio di un detenuto rappresenta un forte agente stressogeno per il personale di polizia e per gli altri detenuti». «Negli ultimi 20 anni - ricorda - le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 18mila tentati suicidi ed impedito che quasi 133mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze».
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