Crisi di governo, Mattarella parlerà
alla fine delle Consultazioni
Alfano rilancia il Renzi-bis
Berlusconi: no a larghe intese

Crisi di governo, Mattarella parlerà alla fine delle Consultazioni Alfano rilancia il Renzi-bis Berlusconi: no a larghe intese
di Alessandra Chello
Sabato 10 Dicembre 2016, 11:48 - Ultimo agg. 17:15
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Il sabato della quadra. Va in scena l'ultimo giro di valzer al Quirinale per chiudere la partita del dopo crisi. E tirar fuori dal cilindro il nome del nuovo premier. Mentre prende sempre più quota l'ipotesi del renziano doc, Gentiloni. Una nomination che già incassa la bocciatura di Sinistra italiana e Sel, prima delegazione a incontrare oggi Mattarella. Il presidente della Repubblica parlerà alla fine delle consultazioni.

«Siamo disponibili a ogni formula che Mattarella intende adottare, da un governo Renzi-bis a un esecutivo di altro tipo, l'importante è che il Paese esca dall'impasse e intervenga sui temi più di emergenza e sulla legge elettorale è la promessa del senatore di Ala-Sc Denis Verdini che aggiunge: «Abbiamo dato la nostra disponibilità, non possiamo né chiedere né avanzare, e, nel caso, ne parleremo con il premier incaricato». Anche Alfano e i suoi aprono ad un Renzi-bis o ad un governo di tutti: 
«Ci affidiamo alla saggezza di Mattarella» taglia corto il ministro dell'Interno che avverte: «Serve una chiusura rapida della crisi: siamo disponibili a non attendere la sentenza della Consulta del 24 gennaio per cominciare a lavorare sulla modifica della legge elettorale». Poi taglia corto: «Il governo che nascerà a breve non è uno yogurt, non ha una data di scadenza. Deve realizzare un programma».

Nel pomeriggio Berlusconi  - che in tarda mattinata ha riunito i suoi in un vertice romano - è salito  con Brunetta e Romani al Quirinale portando con sè la promessa fatta proprio al Capo dello Stato: il suo partito sarà «responsabile». «Forza Italia non è disponibile a partecipare e sostenere governi di larga coalizione, compete al partito democratico assumersi la responsabilità per la parte restante della legislatura che auspichiamo sia il più breve possibile», afferma Berlusconi che si dichiara disponibile a collaborare per arrivare all'approvazione di una nuova legge elettorale.

Possibile dunque che Forza Italia sia tentata dall'idea di un nuovo esecutivo guidato dal ministro degli Esteri per portare a termine il lavoro sulla legge elettorale che il Cav vuole proporzionale. Una posizione che si tradurrebbe con il no all'ingresso diretto nella maggioranza di governo, ma in una sostanziale non belligeranza con l'esecutivo nascente e la disponibilità a un tavolo su riforme e legge elettorale, appunto. E' questa la posizione che prende forza nel partito di centrodestra e che Berlusconi potrebbe esporre al presidente della Repubblica. 

La salita al Colle continua con i grillini. "Andiamo a votare subito", ripete Luigi Di Maio. Scelta che per i pentastellati si realizza nell'andare alle urne appena dopo la sentenza della Consulta, a fine gennaio applicando anche al Senato, con i correttivi necessari, l'Italicum.

Renzi, intanto, non resta a guardare. Compatta il Pd, incontra il titolare della Farnesina e i ministri Padoan, Martina, Franceschini e apre a un governo di scopo per cambiare la legge elettorale prima di votare. Proprio il Pd sarà l'ultimo partito a incontrare Mattarella. Ci saranno Guerini, Orfini e i capigruppo Zanda e Rosato con il nome di Paolo Gentiloni in tasca. E stasera il presidente della Repubblica dovrebbe avere in mano il bandolo della matassa. La soluzione sembra vicinissima.

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