Napoli - Il crollo nella Galleria Umberto di Napoli, il rilancio di Bagnoli, lo stallo per la Terra dei fuochi, i ritardi su Pompei e sullo sfondo la crescente desertificazione del Sud.
Uno scenario da brividi. Ma non bisogna cedere al catastrofismo: è questo il messaggio che lancia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, in pratica il braccio del premier Renzi.
Napoli, dopo il crollo avvenuto alla Galleria Umberto, nel pieno cuore della città, appare, più che mai, stremata. Il governo cosa intende fare?
«Quanto è accaduto in Galleria è una tragedia terribile che va vissuta con grande discrezione e vicinanza alla famiglia che ho personalmente chiamato. Va detto, però, con altrettanta chiarezza che bisogna assolutamente stabilire le responsabilità e che va fatta piena luce sulle omissioni. È una tragedia umana terribile, lo dico da padre di famiglia».
Siamo di fronte a un’emergenza Napoli?
«È ora di affrontare complessivamente questa emergenza. Ma non dimentichiamo che c’è un’emergenza che riguarda l’intero Sud. Nella capitale del Mezzogiorno, l’emergenza si vede in modo più acuto».
Ecco, il Sud sta vivendo, in questa crisi infinita, una paurosa desertificazione economica mentre resta sempre il nodo della gestione dei fondi europei. Come vi muoverete?
«Abbiamo cercato di dare un’accelerazione per evitare di perdere diversi miliardi programmati. Abbiamo messo in piedi o implementato misure già preparate in campo da chi ci ha preceduto, ma che andavano rafforzate. Accompagneremo le amministrazioni locali nella gestione di questi fondi, anche perché molte mostrano un’insufficiente capacità operativa».
Una sorta di commissariamento?
«È diverso. È una raccomandazione che ci viene dall’Europa, per non ripetere gli errori nella divisione dei compiti. La responsabilità deve essere molto forte e per esercitare responsabilità bisogna essere anche capaci di programmare, seguire gli step di un’opera, progettare per tempo, seguire i lavori e rendicontarli».
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