É attraccata intorno alle ore 8.00 al porto di Pozzallo, nel ragusano, la nave "Diciotti" della Marina militare italiana. A bordo c'erano 305 migranti: 296 uomini adulti, una donna e otto minorenni, di cui cinque non accompagnati. Le operazioni di sbarco e identificazione sono continuate per tutta la mattinata.
Al momento dell'attracco molti migranti erano in stato di ipotermia.
La maggior parte dei profughi (221), provengono dalla Siria. Sull'imbarcazione erano presenti anche 62 egiziani, 18 pakistani, un palestinese e due persone giunte dal Bangladesh. Uno dei profughi, di circa 30 anni, aveva subito un'operazione alla testa circa tre settimane fa: l'uomo è stato controllato e medicato dai sanitari in ospedale, insieme ad altri due sbarcati.
I migranti giunti questa mattina a Pozzallo saranno alloggiati nell'hotspot della stessa cittadina ragusana. Da lì, saranno poi smistati in altre destinazioni. Fino a ieri il centro accoglienza di Pozzallo ospitava 350 persone: alla vigilia dello sbarco, un centinaio sono state trasferite in Lombardia, altre 100 in Veneto e una cinquantina in altre strutture siciliane.
La polemica del sindaco: «Emergenza sbarchi? Serve maggiore collaborazione»
Parlando ai microfoni di Local Team, il sindaco di Pozzallo ha espresso critiche sullo stato di emergenza sui migranti dichiarato dal governo Meloni: «Il solito provvedimento spot che non serve a nulla. Lo stato di emergenza dura sei mesi: non penso riusciremo a risolvere il problema nel tempo a disposizione - commenta lui - A mio avviso sarebbe più opportuno istaurare una maggiore collaborazione tra i comuni di frontiera e il Ministero degli Interni, per elaborare delle strategie. A me pare che il governo attuale brancoli nel buio».