Nuoro, 19enne ucciso alla fermata del bus: caccia a tre coetanei

Nuoro, 19enne ucciso alla fermata del bus: caccia a tre coetanei
Domenica 10 Maggio 2015, 09:44 - Ultimo agg. 11 Maggio, 15:39
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Gli assassini di Gianluca Monni, il ragazzo di Orune di 19 anni ucciso venerdì mattina mentre aspettava l'autobus per andare a scuola, potrebbero avere le ore contate. Per gli investigatori sarebbe sempre più certa la pista che porta a Nule e si intreccia con la misteriosa sparizione di Stefano Masala, il 28enne scomparso giovedì dal paese, di cui nessuno ha più avuto notizie.



Alcuni testimoni giurano di aver visto il giovane giovedì sera aggirarsi alla guida dell'auto del padre, quella stessa Opel Corsa che ieri è stata trovata bruciata vicino a Pattada. Chi l'ha visto ha assicurato agli inquirenti che il giovane non era da solo. Questo dettaglio contribuirebbe ad avvalorare l'ipotesi che il ragazzo - sulla cui gentilezza, disponibilità e semplicità garantisce l'intero paese - sia stato utilizzato come autista da alcuni suoi compaesani, gli autori della spedizione omicida.



L'ipotesi è che il protagonista dell'assurdo regolamento di conti sia un minorenne, non munito di patente, e che abbia convinto Stefano Masala ad accompagnare lui e gli amici a Orune per saldare il conto in sospeso da dicembre. Nei giorni di «Cortes Apertas» due gruppi - uno composto da giovani provenienti da Nule, l'altro formato da ragazzi del posto - entrarono in collisione. Qualche bicchiere di troppo, insulti, minacce, apprezzamenti eccessivi per una ragazza. Dalla ricostruzione risulta infatti che Gianluca Monni reagì e fu minacciato con una pistola puntata alla tempia da un minorenne di Nule.



Riuscì a disarmarlo e anche a picchiarlo.
Un affronto che non poteva passare impunito: secondo gli investigatori sarebbe quella la causa scatenante dell'esecuzione di venerdì. E ora si teme anche per la sorte di Stefano Masala. È probabile che il ragazzo abbia capito in che guaio si stesse cacciando. Gli inquirenti e i famigliari, che nel frattempo hanno lanciato un appello anche alla trasmissione Rai «Chi l'ha visto?», temono che possa essere stato ucciso dalla stessa mano che ha provocato l'incendio dell'auto di suo padre.
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