Torino, scontri con gli studenti: quattro fermati, contusi fra agenti e manifestanti

Manifestazione dei sindacati a Torino
Manifestazione dei sindacati a Torino
Sabato 14 Dicembre 2013, 15:44 - Ultimo agg. 16:59
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Quindicimila persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato oggi a Torino alla manifestazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil del Piemonte a cui hanno aderito anche Pd, Sel e Radicali, a difesa del lavoro, per chiedere di modificare la legge di Stabilità e per dire no alle politiche regionali in tema di sanità, welfare e trasporti.



«Siamo in piazza - ha spiegato dal palco di piazza Castello la segretaria piemontese della Cisl, Giovanna Ventura - far sentire la nostra indignazione e la nostra protesta per una Legge di stabilità che non ci piace e per le mancate politiche della regione, ma anche per indicare con chiarezza quali devono essere le priorità del Governo nazionale e regionale». «Il 2013 si chiude con una forte incertezza sul futuro del lavoro in Italia e in Piemonte, dove dopo sei anni di crisi il sistema industriale è in ginocchio e la disoccupazione ha raggiunto livelli di gravità senza precedenti», ha proseguito sollecitando «un'inversione di rotta». «Quando milioni di persone soffrono, la politica a tutti i livelli deve dimostrare competenza e moralità, deve dare l'esempio e trovare soluzioni, basta con spese ingiustificate, con sprechi e privilegi».



Sottolineando, poi, che «in Piemonte, la credibilità istituzionale è stata minata da spese che non c'entrano nulla con le spese pubbliche, tradendo la fiducia dei cittadini piemontesi» e che «i governi nazionali che si sono alternati in questi 6 anni hanno privilegiato la politica del rigore economico con risultati che sono sotto gli occhi di tutti», Ventura ha chiesto all'esecutivo nazionale di porre il lavoro come prima priorità e di varare una legge di Stabilità «che contenga interventi per attrarre gli investimenti, liberare risorse per infrastrutture banda larga e diminuire i costi di trasporti e ed energia».



«Ci parlano di una ripresa che non c'è mentre il Paese è stremato - ha aggiunto il segretario piemontese della Cgil, Alberto Tomasso - non possiamo andare avanti con una politica solo di annunci, è tempo di affrontare i problemi veri. Nei giorni scorsi abbiamo assistito a proteste che hanno creato caos e disordini. Oggi dobbiamo chiederci a chi giovano devastazioni e intimidazioni. Non accettiamo la conclusione qualunquista del tutti a casa, ma c'è bisogno di risposte alle richieste di malessere diffuso, bisogna cercare soluzioni senza violenza». Sul palco, dopo un rappresentante degli immigrati che ha ribadito la necessità di una nuova legge sul diritto d'asilo ispirata all'accoglienza e all'integrazione «per riconoscere appieno la dignità di milioni di nuovi cittadini di cui l'Italia ha bisogno», è intervenuto uno studente del Politecnico che ha rivedicato più risorse per il diritto allo studio. «Negli ultimi tre anni le risorse si sono progressivamente dimezzate, bisogna riportare al centro del dibattito le politiche sociali». A concludere la manifestazione l'intervento del segretario piemontese della Uil, Gianni Cortese che ha chiesto «meno tasse per lavoratori e pensionati e più interventi per il futuro del lavoro».



Una volta terminata senza incidenti la manifestazione dei sindacati, ci sono poi stati momenti di tensione in piazza Castello, dove si è conclusa una manifestazione di studenti organizzata a sostegno del diritto allo studio. Alcuni studenti hanno lanciato uova di vernice colorata contro il Palazzo della Regione, imbrattandolo. Le forze dell'ordine a presidio del palazzo sono intervenute per allontanare i manifestanti.



Tre ragazzi minorenni sono stati indagati per imbrattamento, mentre un quarto ragazzo, di 21 anni, è stato indagato invece per resistenza a pubblico ufficiale.



Quattro contusi, due tra le forze dell'ordine e due tra i manifestanti: questo il bilancio delle due manifestazioni. Nella carica di alleggerimento della polizia contro i manifestanti che lanciavano uova di vernice verso il palazzo della Regione, due studenti sono rimasti contusi e, come denunciato dal segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Sergio Locatelli, sono andati al pronto soccorso a farsi medicare per la sospetta frattura di due dita. Nella carica anche due agenti della Celere sono rimasti leggermente contusi. Nessuno è rimasto ferito. Nel corso della manifestazione organizzata dai sindacati un'autoambulanza è intervenuta per portare soccorso ad una donna incinta che era stata colta da un leggero malore.



Gli studenti: «Cariche violente» «Durante la manifestazione svoltasi nella mattinata di oggi a Torino per chiedere le dimissioni del Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, il corteo studentesco è stato pesantemente caricato dalle forze dell'ordine che in maniera del tutto ingiustificata hanno fermato 4 studenti minorenni delle scuole superiori torinesi». È quanto afferma in una nota Federico del Giudice, Portavoce nazionale degli studenti della Rete della conoscenza. «È ormai chiaro - aggiunge - che i vertici delle forze dell'ordine stanno operando una sistematica e violenta repressione contro le mobilitazioni studentesche, mentre si tolgono il casco e solidarizzano con le scomposte proteste operate dal Movimento dei Forconi, proteste spesso portate avanti da frange vicine all'estrema destra». «Questo attacco che si sta sferrando nei confronti delle migliaia di persone che si stanno mobilitando contro le politiche di austerity e contro la Legge di stabilità è sintomatico dell'incapacità del Governo delle Larghe Intese di dare risposte sociali alle rivendicazioni del movimento studentesco».
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