Una «lucida follia» avrebbe animato Mirco Alessi nella sua furia omicida, tanto da progettare a freddo l'assassinio del transessuale brasiliano, con cui aveva una relazione da anni, per rompere il legame sentimentale ormai reso pesante dalle continue richieste di denaro.
Una «lucida follia» che sarebbe continuata nella volontà di rendersi irreperibile alle forze dell'ordine che lo stavano cercando per tutta la Toscana, fino a «sfidare» i carabinieri con telefonate irrisorie e in cui Alessi si sarebbe vantato di «due sorprese» lasciate a Firenze.
Dopo il duplice delitto nell'appartamento di via Fiume, Mirco Alessi si è prima sbarazzato dei suoi abiti intrisi di sangue, tornando nella sua abitazione di via Palazzuolo, e poi, utilizzando la sua auto, una Citroen C1 rossa, ha cercato di far perdere le sue tracce lasciando la città di Firenze. Il 42enne fiorentino - secondo le indagini dei carabinieri - si è prima diretto nella zona di Santa Croce sull'Arno (Pisa), dove ha messo fuori uso l'impianto satellitare gps installato sulla sua auto. Girovagando verso la costa tirrenica, Mirco Alessi è giunto in un paese dell'entroterra della provincia di Livorno, dove ha rubato le due targhe di un'auto in sosta, sostituendole a quelle della sua Citroen utilizzata per la fuga.