RUSSIA

Guerra, Biden: «Putin è un macellaio, proteggere Kiev». Bombe su Kharkiv, un morto e 16 feriti (tra cui 4 bambini)

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Russia, accuse e minacce alla Nato: rischio escalation. Gli 007 di Mosca: «I terroristi addestrati da Kiev con Usa e Gb»
Russia, accuse e minacce alla Nato: rischio escalation. Gli 007 di Mosca: ​​«I terroristi addestrati da Kiev con Usa e Gb»
Mercoledì 27 Marzo 2024, 07:27 - Ultimo agg. 17:27

Bombe su Kharkiv, morti e feriti

L'esercito russo ha bombardato nel primo pomeriggio un quartiere residenziale della città orientale di Kharkiv, colpendo diversi condomini. Il sindaco riferisce su Telegram che ci sono morti e feriti.

 

Una Pussy Riot condannata a 6 anni

Un tribunale russo ha condannato in contumacia a 6 anni di reclusione l'attivista del collettivo d'opposizione 'Pussy Riot', Lucy Shtein, con l'accusa di diffusione di notizie «false» sull'esercito, una norma introdotta in Russia per vietare le critiche all'invasione dell'Ucraina. L'accusa aveva chiesto 8 anni e mezzo di reclusione. Shtein ha lasciato la Russia 2 anni fa. A riportare la notizia è la testata online ZonaMedia. Il procedimento penale era stato avviato per un tweet del marzo 2022 in cui Shtein commentava un presunto video che mostrava soldati ucraini mentre sparavano alle gambe - apparentemente - di prigionieri russi.

Mosca: arrestati membri di una cellula estremista a Rostov

Membri della cellula estremista al-Ayat che reclutavano residenti locali sono stati arrestati a Rostov sul Don. Lo affermano le forze dell'ordine, come riporta la Tass. Il Servizio di sicurezza federale russo (FSB) e il centro anti-estremismo del Ministero dell'Interno nella regione di Rostov hanno arrestato cinque membri dell'organizzazione estremista Alla-Ayat per aver cercato di reclutare i residenti locali, hanno dichiarato le agenzie di polizia alla TASS. «L'attività criminale della cellula estremista era coordinata dall'estero.

I flussi finanziari erano diretti lì. Il leader della cellula e cinque membri attivi che hanno fatto reclutamento sono stati identificati e arrestati», ha dichiarato la fonte.

Biden: «Putin è un macellaio»

Joe Biden torna a definire il presidente russo Vladimir Putin un «macellaio» durante un comizio tenuto ieri nella Carolina del Nord. Parlando della sua proposta di aumentare le tasse per i più ricchi, il presidente Usa ha affermato che i 400 miliardi di dollari in entrate aggiuntive legate ad un aumento dell'aliquota al 25% potrebbero essere usati per «ridurre drasticamente il deficit federale... Potremmo fare tantissime cose... incluso assicurarci finalmente di proteggere l'Ucraina da quel macellaio di Putin». Il 26 marzo del 2022 Biden aveva già dato del «macellaio» a Putin durante un incontro con i rifugiati ucraini a Varsavia.

Pentagono: Usa pronti a difendere territori Nato

Gli Stati Uniti sono pronti ad adempiere ai propri obblighi di protezione dei Paesi Nato, compresi quelli relativi agli attacchi missilistici russi che potrebbero minacciare la Polonia: lo ha affermato il Pentagono. «Posso dirvi quello che questa amministrazione ha detto più e più volte: Difenderemo ogni centimetro della Nato. Se un alleato della Nato dovesse essere attaccato, certamente non vorremmo che ciò accadesse, ma difenderemo ogni centimetro della Nato», ha detto ieri la vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, commentando le affermazioni della Polonia sulla possibilità di abbattere i missili diretti verso il territorio dell'Alleanza. «La nostra priorità in questo momento è garantire che l'Ucraina abbia ciò di cui ha bisogno sul campo di battaglia», ha aggiunto la portavoce. Ieri il viceministro degli Esteri polacco, Andrzej Szejna, in un'intervista a radio RMF24, aveva ha ammesso che si sta valutando la possibilità di abbattere i missili che volano verso il territorio della Nato. Domenica scorsa l'esercito polacco aveva fatto sapere che uno dei missili da crociera lanciati dalla Russia durante un attacco notturno contro l'Ucraina aveva violato brevemente lo spazio aereo del Paese.

Guerra ucraina e attentato a Mosca, la diretta di oggi mercoledì 27 aprile 2024. Il sistema di potere russo è alla disperata ricerca di un presunto mandante esterno per l'attacco che ha insanguinato Mosca. La rivendicazione dell'Isis non è bastata. Gli apparati dell'intelligence e del Cremlino cercano un colpevole fuori dai propri confini. Forse per pulirsi la coscienza da un'enorme falla nella sicurezza interna. O forse per giustificare ancora di più un'escalation militare nei riguardi di Kiev o di tensione nei confronti dell'Occidente. Mentre il presidente Vladimir Putin ha ammesso la mano dei terroristi islamici, la pista alimentata dai servizi è quella ucraina, pur non avendo ancora conferme di una presunta regia di Kiev.

Le rappresaglie

Ieri, Alexander Bortnikov, capo dello Fsb, il servizio di sicurezza russo, ha minacciato "rappresaglie" ed è tornato ad accusare il governo ucraino dicendo che, pur non avendo certezza su chi abbia dato l'ordine, i terroristi volevano fuggire nel Paese invaso.

Secondo il direttore dell'Fsb, è possibile un ruolo attivo anche dell'Occidente. «Pensiamo che l'azione sia stata preparata da islamisti radicali e che, naturalmente, sia stata facilitata da servizi speciali occidentali e che i servizi speciali ucraini siano direttamente coinvolti», ha detto Bortnikov. Volevano «far ballare la barca, provocare panico nella società» ha continuato il capo dei servizi, «gli americani ne hanno parlato più di una volta. Molte informazioni circolate sui media indicano che l'Occidente e l'Ucraina stiano cercando di infliggere il maggior danno possibile al nostro Paese». Mentre Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo e uno dei più fidati collaboratori di Putin ha rincarato la dose dicendo di essere certo che ci sia l'Ucraina dietro il massacro alla sala concerti. Nelle ore successive, un tribunale di Mosca ha spiccato un mandato di arresto diretto contro il capo dei servizi di sicurezza ucraini, Vasyl Malyuk. L'accusa per il vertice dello Sbu è di "terrorismo". Secondo i media locali, non ci sarebbero legami tra questo mandato d'arresto e l'attentato nella capitale russa, dal momento che Mayuk sarebbe sotto accusa per avere ammesso il coinvolgimento del proprio servizi nell'attacco al ponte di Crimea dell'ottobre 2022. Ma la tempistica è certamente curiosa.

 

La risposta ucraina

Il governo di Kiev ha reagito alle accuse russe smentendo, ancora una volta, ogni legame con gli attentatori. Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, ha risposto a Bortnikov e Patrushev scrivendo su X che «dopo quelle di Putin» sono giunte «ancora menzogne» riguardo la «traccia ucraina». Ma se la reazione ucraina è apparsa naturale, diverso è invece il peso delle parole di Aleksander Lukashenko, presidente di quella Bielorussia che nel corso degli anni si è trasformata in un protettorato di Mosca. Il leader di Minsk ha infatti contraddetto proprio le tesi del Cremlino, e lo ha fatto raccontando ai media locali che i terroristi si stavano in realtà dirigendo verso il territorio bielorusso. Secondo Lukashenko, i jihadisti avevano provato «nei primi minuti» dopo l'attentato a passare le frontiere con la Bielorussia. Ma «proprio come in Russia, una parte della regione è passata a un regime di sicurezza rafforzata» ha spiegato l'alleato di Putin, e così «si sono allontanati e si sono diretti verso la sezione del confine ucraino-russo». Una tesi che di fatto smentisce la tesi del leader russo minando una delle basi su cui si fondano quelle accuse: il presunto viaggio degli attentatori verso l'Ucraina.

 

Le reazioni Nato

Intanto, la rinnovata spinta militare russa nei confronti dell'Ucraina che nel frattempo ha messo fuori uso un'altra nave di Mosca, il Kostyantyn Olshansk - preoccupa i Paesi limitrofi. In particolare, la Polonia. Dopo la violazione dello spazio aereo polacco da parte di un missile russo, il viceministro degli Esteri Andrzej Szejna ha affermato che si starebbero studiando misure per abbattere i missili prima che arrivino nei cieli dell'Alleanza. «All'interno della Nato si stanno analizzando vari concetti, tra cui quello di abbattere tali missili quando sono molto vicini al confine della Nato, ma questo dovrebbe avvenire con il consenso della parte ucraina e tenendo conto delle conseguenze internazionali, e poi i missili della Nato colpirebbero i missili russi al di fuori del territorio del Patto», ha detto il rappresentante di Varsavia. Un avvertimento non solo per il Cremlino, ma per tutta l'Europa.

di Lorenzo Vita

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