Venezuela, il Papa spinge per una mossa umanitaria: sul tavolo un dossier sui morti causati da Maduro

Venezuela, il Papa spinge per una mossa umanitaria: sul tavolo un dossier sui morti causati da Maduro
di Franca Giansoldati
Giovedì 8 Giugno 2017, 21:56 - Ultimo agg. 9 Giugno, 14:47
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Città del Vaticano – Decine e decine di morti sulle strade, razzie di medicinali, penuria di beni di prima necessità, ospedali al collasso, una inflazione alle stelle. Il Venezuela boccheggia. Stamattina Papa Bergoglio ha ricevuto a Santa Marta i vescovi venezuelani per dare loro appoggio totale e incondizionato, e prendere le distanze dal presidente Nicolas Maduro. L'incontro - durato appena una mezz'ora e annunciato con grande enfasi nei giorni scorsi - è servito a chiarire a livello internazionale che sul governo Maduro pesa il giudizio negativo e totale di Papa Bergoglio. Che non vi è nessuna distanza tra lui e l'episcopato. Un segnale dovuto. Il Papa è stato costretto a questa puntualizzazione visti i tentativi del governo di Caracas di strumentalizzare la situazione e creare nell'opinione pubblica la falsa considerazione di godere della benevolenza di Bergoglio.

«Francesco è totalmente
 vicino a noi, e alla gente che soffre» ha detto il presidente
della conferenza episcopale, Diego Padron
Sanchez. La propaganda che vorrebbe che Maduro sia sostenuto dal Papa è stata demolita in trenta minuti. I vescovi hanno consegnato a 
Francesco un corposo dossier, comprensivo della lista delle persone
 uccise durante le proteste nel Paese. La vita quotidiana è pesantissima. 
Secondo monsignor Padron Sanchez, l’idea che il Papa possa appoggiare il
 governo venezuelano «deve essere totalmente smentita. E’ la
 propaganda del governo a dire che sta dalla parte loro. Il Papa
appoggia totalmente noi vescovi e noi non siamo di parte, non
stiamo né con il governo né con l’opposizione, rappresentiamo
solo il popolo». Come dire che non esiste una
 posizione del Papa e una dei vescovii.

L'idea delle elezioni nel mese di dicembre avanzata da Maduro, per i vescovi è solo un trabocchetto. «E' una 
trappola perchè Maduro vuole tenere il potere a ogni costo» hanno spiegato i vescovi al Papa. 
La conferenza episcopale auspica un intervento
 pubblico di Bergoglio e l’aumento di aiuti da parte di Caritas 
Internazionale per far fronte a questo momento difficile».
 Alcuni mesi fa il cardinale Parolin, sperando di poter aprire canali di dialogo tra opposizione e governo, aveva scritto a Maduro ipotizzando una road map per la pace. In primis chiedeva il rispetto 
per l’Assemblea costituente, poi l'apertura di canali umanitari, la liberazione dei 
prigionieri politici, e le elezioni.

Alcuni Paesi dell’Organizzazione degli Stati Americani l'anno scorso avevano richiesto un intervento di mediazione da parte del Papa. La Santa Sede per cercare di avvicinare il fronte governativo e le opposizioni (che tra loro sono divise e variegate), aveva inviato in loco anche un inviato diplomatico, monsignor Celli che però, dopo diversi incontri, ha gettato la spugna tornando a Roma con le pive nel sacco.

Il cardinale Parolin aveva anche inviato una lettera a Maduro, nel dicembre scorso, per definire le condizioni base affinché il Vaticano potesse farsi facilitatore, evitando di farsi usare da una parte o dall'altra.

Il segretario d Stato vaticano chiedeva l’autorizzazione all’invio di assistenza umanitaria, la liberazione dei prigionieri politici, un calendario elettorale definito, la restituzione delle prerogative al Parlamento. La replica del governo venezuelano era stata negativa e Parolin veniva sconfessato attraverso l'invito a farsi gli affari suoi. Veniva definito «un alleato dell’oligarchia imperialista». Fino all'epilogo di oggi e agli scenari che restano aperti, mentre un intero Paese boccheggia sull'orlo del disastro sociale.

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