In calo l'affluenza alle urne per i ballottaggi in 78 Comuni, di cui 12 capoluoghi di provincia, in una domenica contrassegnata dal maltempo al Nord e dal sole al Sud.
L'affluenza alle urne rilevata alle 23 è stata del 47,11% (il dato diffuso dal Viminale non tiene conto delle comunali in corso in Sicilia). Al primo turno l'affluenza era stata del 63,21%.
Ancora più netta la flessione in Sicilia, dove però si vota anche oggi (mentre nel resto d'Italia lo stop alle consultazioni era fissato alle 23 di ieri sera): alle 19 aveva votato nell'isola solo 17,86%, contro il 36% del primo turno.
Tra i 12 Comuni capoluogo di provincia, l'affluenza più alta si è registrata a Venezia (37,24%), seguita da Lecco (36,89%). Quella più bassa ad Enna (22,80%) e a Trani (24,80%). Complessivamente il turno elettorale riguardava oltre due milioni gli italiani: alle 19 avevano votato circa 600mila persone.
Venezia. Luigi Brugnaro, alla guida di una coalizione di civiche-Fi e Ncd, è stato eletto sindaco di Venezia. Brugnaro ha ottenuto il 53,21% mentre Felice Casson, con una coalizione di centrosinistra, ha avuto il 46,79%.
Nuoro. Si profila un risultato clamoroso e una batosta per il Pd a Nuoro. Quando sono stati scrutinati i primi 22 seggi sui 45 totali, il distacco tra i due sfidanti è già abissale: Andrea Soddu, appoggiato da quattro liste civiche più il Partito sardo d'azione e La Base, è in testa con quasi il 70% delle preferenze contro il 31% del sindaco uscente Alessandro Bianchi, esponente del Pd sostenuto dal centrosinistra.
Arezzo. Alessandro Ghinelli, candidato della lista civica «OraGhinelli» sostenuta dai partiti di centro destra, è il nuovo sindaco di Arezzo. Dopo un testa a testa fino all'ultima sezione con Matteo Bracciali del centrosinistra, Ghinelli ha vinto con una percentuale pari al 50%: partiva in svantaggio ed ha rimontato il 9%. «Dedico questa vittoria a tutta la squadra cha ha collaborato con me e ad Arezzo, che se lo merita.
Sono felice, da domani per Arezzo si apre una nuova epoca», ha detto. Alessandro Ghinelli, 63 anni, ingegnere e professore presso la Facoltà di Ingegneria di Firenze, è il secondo sindaco di centrodestra ad Arezzo dopo Luigi Lucherini ed è la terza volta su quattro che il ballottaggio va al centrodestra.
Matera. Il sindaco uscente di Macerata Romano Carancini, 54 anni, Pd, a capo di una colazione composta, oltre che dal suo partito, da Udc, Idv e civiche, fa il bis. Ha ottenuto il 59,11% dei consensi (39,9% al primo turno), battendo Deborah Pantana (Fi e civiche), 45 anni, mediatrice familiare, che però ha recuperato dal 18% del primo turno arrivando al 40,89%.
A Fermo, invece, quando le sezioni scrutinate sono 27 su 37, stravince con il 69,72% Paolo Calcinaro, presentato da due civiche. Non ce la fa Pasquale Zacheo, 46 anni, ex capitano dei carabinieri della locale Compagnia, sostenuto da Pd e civiche, che si ferma al 30,28%. Su tutto pesa la bassissima affluenza alle urne: a Fermo ha votato il 48,19%, rispetto al 63,69% del primo turno; a Macerata il 39,26%, mentre al primo turno l'affluenza era stata del 59,01%.
Festeggiamenti nella sede di via Gramsci, dov'era la base operativa dello staff di Carancini, mentre Pantana commenta il «grave dato dell'astensionismo che deve farci riflettere: il nuovo sindaco non è legittimato dalla città. Questa sfiducia deve preoccupare chi governa. Per quanto mi riguarda, ho fatto una battaglia leale e sono fiera del risultato». A Fermo, dove si partiva praticamente da un testa a testa (Zacheo 24,87%, Calcinaro 22,91%), esulta l'ex vice sindaco e assessore nella giunta di Nella Brambatti (Pd), defenestrato prima che il sindaco venisse sfiduciato dalla sua stessa maggioranza. «Il risultato - commenta Calcinaro - dimostra una reazione della città molto positiva che non mi aspettavo, perchè sono un prudente per natura».
Rovigo. Massimo Bergamin, 50 anni, leghista, è il nuovo sindaco di Rovigo. Ha vinto al ballottaggio superando Nadia Romeo, 43 anni, candidata del centrosinistra. Quando mancano meno di 2.000 schede da scrutinare, Bergamin ha il 60% delle preferenze contro il 40% della sfidante. Dopo un anno di commissariamento del Comune, il centrodestra continua a guidare Rovigo, ma Bergamin è di fatto il primo sindaco del Carroccio del capoluogo polesano.
Il candidato del Pd, Nadia Romeo, ha perso la sfida. L'affluenza finale è stata del 42,6% (64,3% al primo turno), in totale sono stati poco più di 18mila i rodigini che sono andati a votare. L'effetto Zaia, che ha stravinto le regionali con una delle percentuali più alte in Italia, è quindi riuscito a trascinare alla vittoria Bergamin. «Ringrazio gli elettori - ha gridato alla folla che lo applaudiva mentre lo spoglio è ancora in corso -. La differenza è stata arrivare al cuore della gente».