La Ue dovrebbe guardare al G7 invece di avanzare proposte irrealizzabili in tempi brevi per il contenimento delle emissioni. Matteo Salvini, il ministro dei Trasporti, non ha perso l'occasione del G7 per ribadire che «l'Ue marcia in direzione opposta se ha ritenuto di mettere al bando la produzione di auto endotermiche già dal 2035 e prevedere anche una verifica tra due anni». Nel documento finale del G7 dei trasporti si parla, invece, di «veicoli a zero e basse emissioni e carburanti rinnovabili neutri in termini di emissioni, come i biocarburanti sostenibili e gli e-fuel. Insomma, - ha chiosato il ministro dei Trasporti - «il G7 conferma la transizione ecologica improntata al buon senso, perché non tutto è solo elettrico». Dal G7 è arrivato anche il via libera a investimenti per «infrastrutture per veicoli a zero e basse emissioni, nelle infrastrutture di ricarica e nei carburanti alternativi e nella fornitura di carburanti rinnovabili e sostenibili».
Per Salvini la questione è semplice: non conta la fonte energetica o la tecnologia, anche se alcune sono più impattanti di altre, ma l'obiettivo di progressiva riduzione delle emissioni inquinanti. «Per quello che mi riguarda - ha detto il ministro e vicepremier - una revisione di queste politiche "black" anti-europee, anti-industriali, anti-ambientali e filocinesi può riprendere già dal 10 giugno, non dal 2027.
La mobilità
E veniamo al tema centrale, il futuro della mobilità. Il G7 ha puntato innanzitutto sul garantire la connettività di fronte alla crescente instabilità. «Il nostro incontro - è detto nel documento finale - si è svolto in un contesto di poli-crisi. La guerra di aggressione illegale della Russia contro l'Ucraina, gli attacchi perpetrati dagli Houthi contro le navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, le crescenti preoccupazioni per il costo della vita e molte altre crisi colpiscono i trasporti, compresi i cambiamenti climatici e le minacce alla sicurezza informatica». Insomma, «la convergenza di queste crisi sottolinea l'importanza del nostro lavoro per sostenere la resilienza, la resistenza agli shock e l'adattabilità dei sistemi di trasporto. La connettività è un'esigenza fondamentale delle nostre società moderne ed è uno dei principi fondamentali delle democrazie fondate sul libero mercato». E ancora. «Una migliore connettività dei trasporti migliora il mercato del lavoro, consente l'incontro tra domanda e offerta di competenze e capacità e favorisce le catene globali del valore e la produttività economica che ne deriva». Salvini sostiene che una revisione può essere fatta «subito dopo il voto per l'Europa, auspicando un equilibrio diverso nel Parlamento europeo e della futura Commissione. È possibile da subito - conclude - già dalla prossima estate".