Lite sui Fondi di coesione Fitto vince su De Luca «Ora un accordo sprint»

Il Consiglio di Stato invita all'intesa

Il ministro Fitto
Il ministro Fitto
di Dario De Martino
Sabato 13 Aprile 2024, 09:18 - Ultimo agg. 14 Aprile, 14:42
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Non c'è più un termine di scadenza per sottoscrivere l'intesa, anche se la magistratura amministrativa «obbliga» ad arrivare a una «celere definizione dell'accordo». Eccola, in pochissime parole, l'ordinanza tanto attesa sulla lite in corso tra il Ministero del Sud e la Regione Campania. Tema del contendere sono gli ormai noti fondi "sviluppo e coesione". In ballo ci sono 6 miliardi e mezzo destinati alla Campania. Per poterli utilizzare, però, bisogna siglare un accordo tra Governo e Palazzo Santa Lucia. Cosi come hanno già fatto 17 Regioni. Ma fino ad ora la vicenda si è avvitata su se stessa con mesi e mesi di furiose polemiche, di botta e risposta e di proteste in piazza. La Regione aveva fatto anche ricorso al Tar Campania che aveva dato 45 giorni di tempo, scaduti lo scorso 6 aprile, per la predisposizione dello schema di accordo. Ordinanza a cui ha fatto ricorso il Ministero e proprio ieri è arrivata la risposta del tribunale amministrativo di secondo grado: accolto il ricorso del dicastero guidato da Raffaele Fitto e sospensione della sentenza del Tar Campania.

Cosa dice l'ordinanza? La sezione quarta del Consiglio di Stato, presieduta da Vincenzo Neri, nell'accogliere l'istanza cautelare del ministero, ha fissato la trattazione di merito nell'udienza pubblica del 13 giugno. Tempi troppo lunghi per Vincenzo De Luca: «Ci prepariamo a chiedere al Consiglio di Stato una anticipazione della data per lo meno di un mese», annuncia. L'augurio, a Palazzo Santa Lucia, è che venga seguito il vincolo di celerità fissato dall'ordinanza: «Resta fermo l'obbligo di tutte le parti di proseguire il dialogo, ricorrendo a leali, reali, proficue e reiterate interlocuzioni, per addivenire alla celere definizione dell'accordo», si legge nelle sette pagine del provvedimento. E a Palazzo Santa Lucia si è passati subito dalle parole ai fatti: ieri pomeriggio le autorità di gestione dei fondi Fesr e dei fondi Fse e Fsc della Regione hanno scritto una lettera indirizzata al dipartimento per le politiche di coesione e al ministro del Sud.

Una missiva in cui si chiede «di conoscere puntualmente ogni informazione necessaria al fine della conclusione del procedimento e di ricevere un cronoprogramma serrato delle attività da svolgere, anche istituendo un'apposita task force», si legge nella lettera in cui si dà la disponibilità della Regione a partecipare a riunioni operative sin da lunedì «e a oltranza fino a conclusione del procedimento».

Il dialogo

D'altro canto Fitto aveva già dato disponibilità a collaborare nel commentare l'ordinanza: «il Governo proseguirà nelle interlocuzioni necessarie a definire l'accordo per, confermando un approccio pienamente collaborativo». Toni più pacati del solito anche da parte di De Luca impegnato ieri nella consueta diretta social del venerdì: «Noi siamo pronti come sempre al massimo di collaborazione con tutti e ci attendiamo che si arrivi a una rapida definizione dell'accordo». Poi però aggiunge: «Vogliamo dialogare fino all'esaurimento nervoso ma non a essere presi in giro». Ma la linea del dialogo è quella che viene "dettata" a De Luca anche dai sindaci campani. Il sindaco di Benevento Clemente Mastella interviene così: «Ritengo che questo ping-pong tra istituzioni e tribunali amministrativi rischi di danneggiare solo le città ed esporre i sindaci al rischio di vedere sfumare risorse importanti come quelle Fsc. Il mio appello a Fitto e a De Luca è quello a riallacciare il filo del dialogo». Concetti condivisi da Gaetano Manfredi che da tempo sottolinea l'importanza dei fondi Fsc anche per Napoli e di dialogare col Governo per trovare un'intesa. Una linea che gli è costatata anche qualche scontro a distanza con De Luca impegnato sul fronte della lotta.

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Le reazioni

Numerose, come detto, le reazioni nel centrodestra. Fa rumore quella del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano: «La figuraccia di De Luca si commenta da sola e dimostra che con le polemiche non si va da nessuna parte. In questo modo si è prodotto solo un danno ai cittadini della Campania». Molto duro anche Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri ed esponente di Fdi: «De Luca è all'ennesima sconfitta, ormai sembra un pugile suonato, che politicamente arranca, ed è sempre più isolato. Se avesse un minimo di dignità politica, De Luca non esiterebbe a dimettersi». «È la certificazione delle gravi inadempienze della Regione, una sonora bocciatura della politica dell'ammuina», dice il senatore Sergio Rastrelli. Per Forza Italia interviene Tullio Ferrante, sottosegretario ai Trasporti: «Ora De Luca collabori nell'interesse dei cittadini campani». Severino Nappi, capogruppo in consiglio regionale per la Lega, dice: «De Luca viene smascherato ancora una volta insieme a tutte le balle che continua a diffondere». Invita a fare presto, invece, il segretario campano della Cgil Nicola Ricci: «Rispettiamo la decisione, ma rimane la gravità nel dilatare ancora i tempi. La Campania necessita di queste risorse».

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