Dopo essersi fermato, al primo turno, al 34%, al ballottaggio ha trovato un avversario che gli ha dato filo da torcere.
Paolo Scarpa, dopo aver vinto le primarie, ha cercato di conquistare una città dove il centrosinistra non governa da 19 anni, smarcandosi il più possibile dal Pd e presentandosi come un'alternativa civica e inclusiva, cercando di conquistare anche i voti che al primo turno erano andati alla candidata leghista, nonostante il "divieto" di Salvini a votare un candidato Pd che si è trasformato, di fatto, in un endorsement indiretto a Pizzarotti. La vittoria del sindaco di Parma è così, contemporaneamente, una sconfitta del Pd, uscito di nuovo sconfitto in una città che non riesce a conquistare e del M5s che ha visto trionfare uno dei suoi più acerrimi nemici. Ma è una sconfitta anche della partecipazione, visto che Parma non ha fatto eccezione, rispetto alla media nazionale, sull'affluenza alle urne. Ha votato, infatti, appena il 45,18%, ben 16 punti percentuali in meno rispetto al ballottaggio del 2012.