Rosy Bindi: «Non siamo gufi, Renzi non esprime vicinanza al Paese che soffre»

Rosy Bindi: «Non siamo gufi, Renzi non esprime vicinanza al Paese che soffre»
Domenica 14 Dicembre 2014, 17:15
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«Non siamo gufi e nessuno vuole lasciare il paese nella palude»: ma il Parlamento «non è uno scendiletto del governo». Lo afferma il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi dopo il discorso di Renzi all'assemblea del Pd a "L'Intervista" di Maria Latella su Sky Tg24.



«Il limite più grande del discorso di Renzi è la mancanza di vicinanza nelle sue parole al paese che soffre - dice Bindi - Renzi ha capacità di guardare al futuro, ma deve essere capace di portarsi dietro anche i disoccupati, il mezzogiorno e il paese delle crisi industriali. C'è un governo incapace di essere vicino a quell'Italia che fa fatica a farcela».



La Bindi dice che «Siamo stati in molti a dire a Renzi che ha preso il 40% e l'ha preso perchè è stato capace di intercettare l'elettorato di centrodestra che deve stare attento a non perdere l'elettorato di sinistra. Quella lontananza rispetto ai problemi reali apre spazio a sinistra. Io, tanto per chiarire, non intendo riempirlo, non sono all'inizio del percorso politico».



«Se Renzi - prosegue Bindi - continua con politiche che strizzano l'occhio ad alcune parti rispetto ad altre è chiaro che ci sarà spazio, ma io mi batterò perchè il mio partito superi la maledizione della sinistra che non può vivere o nell'essere minoritaria e ininfluente o quando va al governo fa politiche che piacciono di più ai liberisti.
Io voglio quel partito che sappia interpretare da sinistra riformista le istante profonde di questo Paese e che rompa il sistema di interessi».




«A Roma c'è metodo mafioso». Sullo scandalo di Mafia capitale che sta investendo Roma, la Bindi ha affermato: «A Roma è mafia perchè il metodo è mafioso, ed una cosa molto grave che abbia trovato come primo interlocutore il sindaco Alemanno e il suo sistema di destra, ma è altrettanto grave che ci siano in mezzo le cooperative. Da troppi anni dobbiamo constatare che la politica si indigna e prova a reagire ma la fa sempre dopo i magistrati. Questa storia deve finire, la politica deve essere capace di fare una verifica interna e selezionare la classe dirigente».



Bindi infine ha riconosciuto al presidente del Consiglio Matteo Renzi di aver avuto una «reazione ferma» sul commissariamento del Pd romano.
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