Da Cernobbio a Napoli ​per disegnare il futuro del Ssn

Ricerca, tecnologie digitali e IA tra programmazione e sostenibilità

L'incontro
L'incontro
di Ettore Mautone
Lunedì 12 Febbraio 2024, 21:57 - Ultimo agg. 23:33
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Ricerca, tecnologie digitali, programmazione e sostenibilità: Cernobbio chiama Napoli ​per disegnare il futuro del Servizio sanitario nazionale: da Villa Erba, sul lago di Como, dove si è conclusa la Winter School 2024 di Motore Sanità – e dove sono intervenuti ministri, sottosegretari e addetti ai lavori da tutte le regioni italiane - si passa ora alle tappe di avvicinamento con l’appuntamento gemello di Napoli, fissato per il 14 e il 15 del prossimo mese all’Hotel Santa Lucia. 

Obiettivo tracciare il punto sulla Sanità della Campania e delle regioni del Mezzogiorno. Due appuntamenti promossi da Motore Sanità per dare una risposta ai bisogni sanitari dei cittadini in un Paese che invecchia come mostra i 45 anni appena compiuti anche il Servizio sanitario nazionale. Fari puntati su ricerca, innovazione, programmazione e sostenibilità senza perdere di vista solidarietà ed equità tra i territori. Due appuntamenti pensati per dare vita a un dibattito e un’analisi allargati capaci di accendere i riflettori sulla Sanità delle Regioni, sui divari ma anche sulle opportunità di uno snodo cruciale che si profila dopo la crisi del Covid, per coniugare innovazione e sviluppo con la sostenibilità del Servizio sanitario messa a rischio dopo la crisi pandemica e gli scenari geopolitici che ci circondano.

«Come Osservatorio Innovazione di Motore Sanità abbiamo voluto configurare questi due appuntamenti in modo parallelo – ha spiegato Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità – a Cernobbio prima per gettare le basi della "Carta di Cernobbio" in ciuo definire necessità e urgenze del governo della Salute e poi il prossimo marzo a Napoli, per mettere a fuoco i principali temi relativi ai finanziamenti, alla programmazione, alla digitalizzazione, alla solidarietà e per affondare le radici nella tutela della Salute.

L’obiettivo è riportare al centro dell’agenda del Paese e delle Regioni il tema della Salute scardinando i luoghi comuni che dipingono un sistema di cure in Italia insufficiente, inadeguato o sottofinanziato. Nonostante le difficoltà il nostro sistema Salute è ancora tra i migliori per mortalità della popolazione per tutte le cause (l'Italia è terza dopo Israele e Giappone) e per cause trattabili dalle cure (In cui si classifica al 13° posto in base ai Dati Ocse). Nessun settore della finanza pubblica ha subìto lo stesso incremento di investimenti negli ultimi 10 anni. Si tratta però di usare bene le risorse, di riprogrammare i servizi spingendo sulla leva delle opportunità concesse dalle nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale e dall’agenda digitale».

Su questo fronte le aziende italiane rappresentano un’eccellenza internazionale, una punta avanzata della ricerca e sviluppo. Come il gruppo Maggioli e Atena Informatica Srl protagoniste a Cernobbio dove hanno sottolineato le potenzialità del settore Ricerca e Sviluppo al fianco delle amministrazioni e per la tutela della Salute. Libertà del cittadino, profilazione dei pazienti, Horizon scanning e Terapie innovative senza trascurare le potenzialità della robotica, dei device digitali e delle applicazioni di telemedicina sia nell’ambito della diagnostica sia nei servizi di cura di prossimità (assistenza domiciliare e ambulatoriale a cronici e anziani) i temi affrontati a Cernobbio e che saranno ripresi a Napoli tra un mese.

Gli investimenti in questo settore sono tumultuosi, dagli attuali 100 miliardi messi nel piatto in area Ocse si passerà a 150 miliardi nel 2030 di cui il 50% da parte degli Usa a fronte di investimenti altrettanto ingenti della Cina ma su tecnologie oggi obsolete. Sotto la lente l’analisi dal nuovo regolamento sull’Intelligenza artificiale approvato una settimana fa dalla Commissione Europea e i nodi, ancora irrisolti, della insufficienza quantitativa e soprattutto qualitativa dei big data su cui viene implementata l’intelligenza artificiale in ambito sanitario. Uno strumento potente, quest’ultimo, in diagnostica e anche in clinica ma con un ostacolo, ancora insormontato, della privacy. «Stiamo accompagnando la transizione digitale del settore pubblico – ha detto Andrea Montefiori, responsabile del settore Ricerca e Sviluppo e Progetti Speciali del gruppo Maggioli - in Paesi dove le esigenze progettuali e organizzative devono ancora essere soddisfatte».

«Il futuro dell’assistenza lo ridisegna l’innovazione che passa anche dagli ingenti investimenti del Pnrr per il potenziamento delle cure di prossimità, dell’assistenza domiciliare, con gli strumenti della telemedicina, della digitalizzazione in cui la leva dell’innovazione tecnologica consente di conseguire risultati importanti per la sostenibilità dei servizi di cura avanzati, sia in  ambito ospedaliero sia rivolti sui territori alla popolazione fragile» aggiunge Mario Ronchetti presidente di Atena Informatica. «Le nuove povertà (non solo economiche ma anche e soprattutto abitative, cognitive, scolastiche, etc.), i nuovi disagi e squilibri sociali, hanno dato vita a nuove forme di cooperazione e collaborazione diventate un'importante risorsa per favorire processi di inclusione e coesione sociali che sono necessari a qualsiasi progresso si voglia immaginare come avvenuto durante l’emergenza Covid. Emblematica la testimonianza di Carlo Tacchetti, napoletano, professore di Anatomia umana presso la facoltà di Economia e chirurgia all’Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, il primo in Italia, durante la fase iniziale e più acuta e drammatica della pandemia, a mettere a punto e sperimentare l’utilizzo in clinica un sistema di intelligenza artificiale messo a terra in poche settimane per  il vaglio rapido in pronto soccorso del quadropolmonaredei pazienti».

Tra gli invitati a Cernobbio e che saranno presenti anche alla Winter di Napoli, Angela Ianaro, professore di Farmacologia del Dipartimento di Farmacia della Scuola di Medicina dell'Università di Napoli Federico II, già membro della XII commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati della XVIII legislatura, Presidente della Rete interistituzionale "Scienza & Salute”, Giuseppe Limongelli, responsabile del centro regionale di coordinamento malattie rare della Regione Campania e Carlo Sansone, ordinario di Sistemi per l’elaborazione dell’informazione e modelli generativi di intelligenza artificiale presso il dipartimento di Ingegneria elettrica e tecnologie dell’informazione università Federico II.  

«La Campania insieme alla Lombardia è la prima regione in Italia per l’uso dei fondi per l’innovazione – conclude Limongelli che dirige il  centro malattie rare del Monaldi - e al di là dei dati della Svimez di cui tanto si parla, ancorati al 2020, nel 2021 e nel 2022 la Campania per la prima volta ha ridotto la migrazione sanitaria proprio nel campo dell’oncologia e delle malattie rare nonostante gli svantaggi strutturali in termini di personale e risorse. Proprio sulle Malattie rare siamo un modello riconosciuto in Italia e la Campania ha appena approvato il secondo piano regionale per lo screening, la presa in carico precoce e la la cura dei bambini affetti da malattie rare ereditarie».  

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