Rete oncologica campana quinta in Italia per performance di cura

La centralità del ruolo dei case manager che accompagnano i pazienti

L'Istituto Pascale
L'Istituto Pascale
di Ettore Mautone
Lunedì 29 Gennaio 2024, 19:08
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Secondo i recenti dati Agenas la rete oncologica campana è quinta in Italia per le performance raggiunte, le procedure utilizzate, i tempi di avvio dei pazienti alle terapie dopo la diagnosi. Fiore all'occhiello sono la piattaforma informatica che unisce tutti i gruppi oncologici multidiscipinari e l0utilizzo di personale formato per guidare in maniera personalizzata i pazienti lungo i percorsi di cura. Parliamo dei Case manager: più di 150 di essi, soprattutto infermieri, si sono riuniti all’Istituto tumori Pascale di Napoli presso l’Aula Cerra in un tavolo di approfondimento del ruolo dei Case manager nell’ambito della Rete oncologica campana.

Si tratta del primo evento interamente dedicato al ruolo cruciale di questa figura pecualiare delle rete oncologica campana. L’evento, ideato e organizzato da Attilio Bianchi, direttore generale dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli e coordinatore della Rete oncologica campana (ROC), da Sandro Pignata – Coordinatore scientifico regionale della ROC e da Davide D’Errico – referente e coordinatore dei case manager, è stato organizzato da LinkHealth - Health economics, outcomes & epidemiology Srl e ha avuto il patrocinio della Regione Campania.

Fari puntati dunque sul ruolo centrale e cruciale del Case manager nella Rete oncologica campana diventata un modello anche per altre regioni. «Finora questo approccio integrato e orientato ai bisogni del paziente – sottolinea Bianchi - ha raggiunto un notevole successo tanto da essere imitato anche da altre regioni italiane interessate al nostro modello di rete di cura.

Sicilia e Calabria hanno già fatto richiesta di usare la nostra piattaforma e in questa settimana la presentiamo anche alle Marche. Un valore che fa da traino per l'intera rete oncologica di cui il Pascale è un Hub». 

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I dati Agenas sulle Reti oncologiche delle regioni pongono quella campana al quinto posto in Italia per le performance raggiunte mentre migliorano anche gli indici di fuga dei pazienti oncologici verso altre regioni. Per il tumore della mammella, ad esempio, la mobilità sanitaria è in netto recupero e nel complesso c’è stato un calo medio della migrazione sanitaria dell’11%. Centrale anche il ruolo dei case manager che assumono il ruolo cruciale di accompagnamento dei pazienti nei percorsi di cura.

Sandro Pignata, coordinatore scientifico della Rete oncologica e da Davide D’Errico, referente dei case manager spiegano: «La nostra carta vincente è l'approccio integrato e orientato ai bisogni del paziente”. “I risultati positivi raggiunti dalla Rete oncologica campana e la significativa riduzione della mobilità passiva in ambito oncologico - conclude il direttore Bianchi- sono il frutto dell'impegno straordinario di tutti coloro che lavorano all'interno della Rete. Il case manager è la punta di diamante della ROC, svolgendo un ruolo chiave come punto di riferimento operativo per clinici, pazienti e caregiver».

«Un ringraziamento ai Case manager proviene anche dalla Regione Campania - afferma Anna Maria Ferriero, dirigente regionale dell’unità operativa distrettuale per l’attuazione Piano regionale assistenza sanitaria territoriale - stiamo continuando a lavorare, insieme alle direzioni strategiche aziendali, sul percorso di riconoscimento e valorizzazione della figura professionale del Case manager».

«Da questa figura professionale altamente formata dipende l’efficacia del Gruppo oncologico multidisciplinare (GOM)-  ha infine ribadito Sandro Pignata - in quanto il Case manager è l’organizzatore di tutto ciò che avviene all’interno dei GOM, rappresentando il coordinatore e facilitatore del percorso oncologico multidisciplinare».

Programmi di formazione continua, organizzazione di incontri periodici per la condivisione di esperienze e migliori pratiche, potenziamento del networking tra le diverse figure, definizione di percorsi di cura sempre più personalizzati e di alta qualità le proposte per il futuro della rete. Al convegno hanno partecipato più di 150 Case manager operanti nelle diverse strutture sanitarie, tra CORP e CORPUS (le strutture hub di riferimento per le cure oncologiche) ma anche le Asl e Case di cura accreditate, distribuite in tutta la regione Campania.

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