Scuole, verifiche flop «Ispezioni solo in 1 su 3» Incognita riaperture

Scuole, verifiche flop «Ispezioni solo in 1 su 3» Incognita riaperture
di Lorenzo De Cicco
Martedì 1 Novembre 2016, 10:12 - Ultimo agg. 19:21
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IL CASO
«Le crepe le abbiamo viste - racconta sconfortata una dirigente scolastica - i funzionari del Comune invece... magari!». Bilancio del primo giorno dei controlli: secondo l'Associazione nazionale presidi i plessi scolastici ispezionati dai tecnici del Campidoglio dopo il terremoto di domenica sarebbero «meno del 30% del totale». La differenza va coperta in tutta fretta, nelle prossime 24 ore, perché già domani, dopo la festa di Ognissanti, è prevista la riapertura dei 500 istituti di Roma e provincia.

«SOLO SU SEGNALAZIONE»
Ad allarmare i responsabili delle scuole, oltre ai ritardi, è soprattutto la qualità delle verifiche: i tecnici spesso non rilasciano nessun attestato di agibilità. Molti dirigenti poi denunciano appuntamenti fissati ben oltre la scadenza del 2 novembre (creando problemi quindi per la ripresa delle lezioni); altri raccontano di avere ricevuto una comunicazione da parte dei municipi in cui viene detto, in sostanza, che i sopralluoghi avverranno solo su richiesta; altri ancora hanno ricevuto un modulo con cui l'amministrazione chiede ai professori di improvvisarsi esperti di sicurezza e di effettuare un primo esame «speditivo» delle anomalie riconducibili al sisma. «Ma può un preside, magari laureato in filosofia o in matematica, prendersi la responsabilità di decidere se una scuola ha avuto problemi dopo le scosse oppure no?», attacca Mario Rusconi, presidente dell'Anp di Roma. Secondo l'organizzazione, i controlli finora sarebbero stati «random», per questo «chiediamo all'amministrazione maggiore serietà. Non ci si può affidare alle segnalazioni dei presidi per la sicurezza degli edifici: se fossimo stati esperti di statica e non laureati in lettere avremmo fatto un altro mestiere».

I TECNICI ALLA SAPIENZA
Per il momento sono state rilevate alcune crepe al liceo Newton dell'Esquilino, all'istituto Vespucci, all'Aristofane, qualche problema all'intonaco del Mamiani. Anche alla Sapienza il rettore Eugenio Gaudio ha deciso di chiudere fino a domattina la città universitaria per consentire i controlli sulla sicurezza delle facoltà.
La sindaca Virginia Raggi ieri era a Tor Bella Monaca per partecipare al sopralluogo in uno dei 50 istituti che hanno segnalato problemi al Comune. E ha spiegato che questo primo controllo d'emergenza, su crepe e piccoli crolli, «stabilirà se mercoledì sarà possibile riaprire i battenti». Poi scatterà la fase due, con una verifica più approfondita delle strutture. Un'operazione che richiederà inevitabilmente tempi lunghi.

DIPENDENTI IN FERIE
Ma anche le ispezioni ultra-rapide che dovrebbero concludersi stasera, con questo ritmo, rischiano di tagliare fuori decine di sedi. C'è anche un problema di personale: quasi tutti i dipendenti dei Lavori pubblici e dei Municipi sono in ferie per il ponte e solo una parte è stata richiamata dalle vacanze.
C'è poi il tema dei fondi per l'edilizia scolastica. L'assessore alla Scuola, Laura Baldassarre, ieri ha chiesto un intervento di Palazzo Chigi. «Serve un piano con risorse specifiche e speriamo nell'aiuto del governo».