La chiusura di strade e piazze dove potrebbero crearsi assembramenti spetta ai sindaci, ma alla decisione deve seguire un confronto in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza con prefetto e Asl, soprattutto in tema di controlli da effettuare. La misura, annunciata durante la conferenza stampa di domenica scorsa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e che dava ai sindaci un ulteriore strumento, aveva innescato una levata di scudi di molti primi cittadini e, in particolare, uno strappo da parte dell’Anci, l’Associazione dei Comuni. Poi, la versione definitiva del Dpcm, che non prevede la parola «sindaci», ha abbassato i toni della polemica. Intanto, resta il nodo legato ai controlli del territorio.
Il decreto del presidente del Consiglio prevede che «delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti o alle abitazioni private.