Roberti: lotta alla corruzione,
serve l'agente sotto copertura

Roberti: lotta alla corruzione, serve l'agente sotto copertura
Giovedì 7 Giugno 2018, 19:53 - Ultimo agg. 8 Giugno, 06:22
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«Non valuto le idee e le posizioni del Presidente del Consiglio. Io ribadisco quello che dico da moltissimo tempo: è necessario introdurre nel nostro ordinamento, per combattere efficacemente la corruzione, la figura dell'agente sotto copertura che è ben diversa dall'agente provocatore». A dirlo, Franco Roberti, neo assessore regionale alle Politiche per la Sicurezza, a margine dell'avvio ufficiale dell'associazione «Giovi c'è», a Salerno.

Per l'ex procuratore nazionale antimafia, si tratterebbe di «una figura prevista dalla convenzione di Merida delle Nazioni Unite contro la corruzione e ratificata dal nostro Paese e che prevede l'attività di un poliziotto autorizzato dal pm che si inserisce nella trama corruttiva già in atto, individuata e dimostrata. Si inserisce, osserva e riferisce al pubblico ministero, quindi raccoglie le prove e fa attività di polizia giudiziaria all'interno del tessuto corruttivo». «Esiste il »fischiatore«, quello che restando anonimo riferisce ai superiori - che sono tenuti a informare l'autorità giudiziaria - casi di corruzione di cui venga a conoscenza nell'ambito delle proprie attività istituzionali. Questa figura esiste già nel nostro ordinamento - ha aggiunto Roberti - ma sarebbe importante avere con l'agente sotto copertura degli elementi di prova diretti che possano essere riferiti direttamente al pm senza la mediazione del fischiatore che rimane anonimo che poi non può essere utilizzato come testimone».

«Valorizzazione delle misure di prevenzione sul territorio, incentivare la videosorveglianza, la crescita professionale dei corpi di polizia municipale - del cui coordinamento la Regione è competente- valorizzare il ruolo dei congiunti delle vittime di mafia e terrorismo spesso dimenticati, valorizzare la destinazione dei beni confiscati a uso comune nell'interesse della collettività». Sono queste le priorità che si è posto Franco Roberti nel suo nuovo incarico di assessore regionale alla Sicurezza. A margine dell'avvio ufficiale dell'associazione Giovi c'è, a Salerno, l'ex procuratore nazionale antimafia ha sottolineato che «strada facendo, anche attraverso sinergie con altre istituzioni ed altri settori della pubblica amministrazione regionale, si può creare un fronte comune contro il malcostume e la criminalità organizzata, grazie anche all'apporto dei cittadini attivi». «Iniziative come quella alla quale partecipo oggi - ha aggiunto Roberti - anticipa una mia idea che da assessore intendo portare avanti e affermare, ovvero creare sinergie tra i cittadini attivi che hanno a cuore il bene comune e le istituzioni territoriali. Io sono ben lieto di essere qui oggi, per patrocinare questa iniziativa proprio perché corrisponde ad una mia idea profonda del mio modo di fare sicurezza sul territorio, attraverso una interazione tra cittadini e istituzioni».
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