Un volo dalla sella della sua moto e poi il buio. È morto sul colpo Michele Avella, il 35enne agente di polizia in forza al commissariato di polizia cavese dopo il trasferimento da Napoli, dopo la nascita della sua primogenita. Per lui non c'è stato nulla da fare. Ieri mattina poco dopo le 7 in via Arti e Mestieri, indicata più volte come arteria della morte per l'elevato numero di incidenti, tutto è stato avvolto da un silenzio surreale, interrotto solo dai singhiozzi di pianto dei suoi colleghi. Ancora in corso di accertamento la dinamica dell'incidente. Secondo le prime ricostruzioni il giovane poliziotto era alla guida della sua moto e procedeva da Nocera verso Cava, in via Arti e Mestieri (la strada che collega Nocera Superiore a Santa Lucia). A quanto pare, il giovane poliziotto procedeva in direzione Cava de' Tirreni a velocità sostenuta quando, poco dopo l'ex bruciatore, per schivare un camion fermo sulla carreggiata, ha invaso la corsia opposta. Sull'altro lato della strada, sul marciapiede, era ferma una Citroen C4 Aircross.
Con ogni probabilità, complice l'alta velocità, il giovane, per evitare il camion, ha perso il controllo della motocicletta ed ha impattato contro l'autovettura.
«Sei la parte più bella di me... Quella che andrà oltre quando io mi dovrò fermare... Ti amo amore di papà». Una frase toccante, quella che Michele dedicava lo scorso anno alla sua piccola figlia di appena un anno. L'amore della sua vita insieme alla moglie Valentina. Per lei aveva avuto il trasferimento da Napoli al commissariato della sua città. Originario della frazione di San Pietro, il padre Aniello, storico usciere del comando di polizia municipale, e la sorella Raffaella, infermiera al Ruggi di Salerno. Tanti i messaggi di amici e colleghi del giovane poliziotto: «Non ci posso credere, non ci voglio credere, a te che avevi la forza di vivere». E ancora: «Una perdita incolmabile, un immenso dolore... Michele, l'uomo che in primis è stato l'ideatore e organizzatore dei Donatori di sangue dell'associazione dei Cavalieri A.D.1394. Michele Uomo di Dio e Uomo dello Stato. Aggiungere altro è superfluo», le parole del presidente dei Cavalieri della Bolla Pontificia.