Agropoli, il parroco ai funerali di Vincenzo Carnicelli: «Ora solo silenzio e preghiere»

Parla anche uno zio: siamo stati catapultati in un incubo che non volevamo

I funerali di Vincenzo Carnicelli
I funerali di Vincenzo Carnicelli
di Antonio Vuolo
Venerdì 26 Gennaio 2024, 06:35
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Silenzio, lacrime e dolore. Agropoli ha dato, ieri mattina, presso la chiesa della Madonna delle Grazie, l’ultimo saluto a Vincenzo Carnicelli, il 63enne trovato morto insieme alla moglie Annalisa Rizzo, di 43 anni, nel loro appartamento di via Donizetti. «È il momento della preghiera e del silenzio, di esprimere la nostra umana e cristiana vicinanza a due famiglie che soffrono, ed alla giovane figlia» ribadisce, più volte, nella sua omelia, il parroco, don Bruno Lancuba, rivolgendosi proprio alla figlia della coppia, 13enne, circondata dall’affetto dei familiari e degli amici di scuola. In chiesa anche diversi amministratori locali, tra cui il primo cittadino Roberto Mutalipassi, che aveva già preannunciato il minuto di silenzio e le bandiere a mezz’asta davanti agli edifici pubblici in occasione dei due funerali. Presenti anche numerosi amici e conoscenti. 
LE VOCI
«Conoscevo entrambi, una coppia come tante altre. Con lui capitava anche di prendere il caffè e poi ultimamente lo incrociavo spesso anche quando andava a camminare giù al porto» ci raccontano sul sagrato della chiesa. Intanto, oggi pomeriggio, alle ore 15, all’interno della stessa chiesa, si terranno i funerali della moglie, Annalisa Rizzo. Sarà sempre don Bruno ad officiare le esequie dell’impiegata di banca uccisa con dieci coltellate, di cui una letale alla carotide. A ricordare la donna è lo zio Gerardo Russo, che parla di una «donna forte e determinata», aggiungendo come lei fosse «tutto» per la famiglia.
«È un incubo - aggiunge poi lo zio - che non avremmo mai immaginato, sono quelle cose che anche in tv si faticano ad accettare, figuriamoci quando ti toccano così da vicino. I fatti? Vogliamo sapere cosa è accaduto, ma nessuna verità potrà restituirci la nostra Annalisa». 
E, poi, il pensiero, unico, per la 13enne rimasta orfana di entrambi i genitori. «Il nostro unico pensiero ora è per la ragazzina» conclude, infatti, il signor Gerardo, ringraziando anche il vescovo della diocesi di Vallo della Lucania, monsignor Vincenzo Calvosa, per la visita fatta ai genitori di Annalisa nelle ore successive alla tragedia che ha scosso un’intera comunità, non solo le due famiglie. 
LE INDAGINI
Resta, intanto, ancora da chiarire la dinamica della tragedia consumatasi all’interno dell’appartamento di via Donizetti, dove lunedì mattina i due coniugi sono stati trovati senza vita in un lago di sangue. L’ipotesi principale seguita dalla Procura di Vallo della Lucania, il titolare del fascicolo è il pm Antonio Pizzi, resta quella dell’omicidio-suicidio ad opera dell'uomo, anche se ci sono delle circostanze ancora tutte da chiarire. I due coniugi potrebbero essersi ammazzati a vicenda al culmine di una violenta lite, iniziata in cucina, dopo cena, dove sono state trovate anche delle tracce di sangue, e poi culminata nella stanza della figlia, dove sono stati ritrovati al mattino uno sopra l’altra. Una lite scoppiata domenica sera al rientro a casa della donna che aveva trascorso il sabato notte fuori. Annalisa è stata colpita con dieci fendenti, di cui uno letale alla carotide, mentre Vincenzo presentava un solo taglio, nemmeno molto profondo, alla giugulare. Ma bisognerà attendere la perizia finale del medico legale Adamo Maiese per capire se l’uomo si è autoinferto il colpo o se è stato sferrato dalla coniuge nel tentativo estremo di difendersi.

Due le armi da taglio, un coltellaccio da cucina ed un taglierino, trovate vicino ai due corpi e sequestrate dai carabinieri della Compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Giuseppe Colella, che stanno seguendo le indagini su delega della procura vallese, e che sono intervenuti sul posto insieme ai militari del Ris di Salerno. In casa c’era anche la figlia della coppia, 13enne, che non si sarebbe accorta di nulla.

La ragazzina, infatti, dormiva nella camera matrimoniale ed è stata svegliata dall'arrivo al mattino in casa della nonna materna, che ha poi chiamato il 112.

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