Mastursi, il pm chiede la condanna
a un anno e otto mesi di carcere

Mastursi, sulla destra in alto, con De Luca
Mastursi, sulla destra in alto, con De Luca
di Angela Trocini
Giovedì 26 Gennaio 2017, 07:45 - Ultimo agg. 09:46
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Chiesta una condanna ad un anno ed otto mesi per Nello Mastursi. E a parere dei pubblici ministeri Corrado Fasanelli e Giorgio Orano, che hanno richiesto la condanna, l’ex capo della segreteria del governatore Vincenzo De Luca «aveva un interesse personale in tutta la vicenda: conservare il ruolo di capo della segreteria». Nello Mastursi (che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato) è accusato, in concorso con altre cinque coimputati, di induzione indebita a promettere utilità relativamente alle sentenze che - nell’estate 2015 - avrebbero consentito a De Luca di restare in carica alla presidenza della Regione evitando l’applicazione della legge Severino.
Al termine della requisitoria pronunciata ieri, i pm romani hanno anche riformulato la richiesta di rinvio a giudizio per il giudice Anna Scognamiglio (autrice della sentenza sulla legge Severino che il 22 luglio 2015 aveva reintegrato De Luca); suo marito Guglielmo Manna; l’avvocato napoletano Gianfranco Brancaccio; l’avvocato avellinese Giuseppe Vetrano (candidato alle scorse regionali nella lista Campania Libera) e Giorgio Poziello, infermiere presso l’ospedale Santobono a Napoli. A fine febbraio (dopo le arringhe difensive) sarà il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Vilma Passamonti, a decidere.
Intanto ieri anche l’avvocato Vetrano ha reso interrogatorio contestando che gli sms scambiati con Mastursi «siano la prova di una promessa». Vetrano fu colui che, a fine giugno 2015, fu contattato dall’avvocato Brancaccio con la richiesta di presentare Guglielmo Manna a Vincenzo De Luca. Ma Vetrano non avendo rapporti tali con De Luca, chiese un semplice incontro a Mastursi (il 16 luglio). Incontro che ci fu il 3 agosto: «Ma Mastursi», ha ribadito Vetrano al gup, «non ha fatto nessuna promessa».
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