Dall'Iran agli Usa: tutti firmano
per il caffè sospeso

Dall'Iran agli Usa: tutti firmano per il caffè sospeso
di Emanuela Sorrentino
Domenica 13 Novembre 2016, 12:21 - Ultimo agg. 17:41
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Il caffè sospeso parla italiano ma anche francese e inglese. E così se è una abitudine tutta napoletana (ma conosciuta ed esportata anche fuori dai confini cittadini) quella di lasciare un caffè pagato al bar per chi non se lo può permettere,  è senza dubbio una curiosità partenopea quella del bar Diaz in via dei Tribunali. All'esterno del locale, proprio accanto alla locandina che indica la possibilità di lasciare o usufruire del caffè sospeso, ecco che c'è l'elenco dei "benefattori" che decidono di lasciare uno o più caffè pagati e di indicare il loro nome, la città o lo stato di provenienza. Capita quindi di leggere di 10 caffè offerti dagli amici del mondo, oppure quelli lasciati in sospeso da Parinaz dall'Iran, da Onofrio da New York, Xariel da Parigi e poi da tantissimi amici di ogni parte d'Italia. 
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