«I selfie danneggiano la pelle»: ecco gli effetti nel tempo

«I selfie danneggiano la pelle»: ecco gli effetti nel tempo
di Federica Macagnone
Mercoledì 16 Marzo 2016, 14:53
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Chissà se questo piccolo avvertimento riuscirà a scalfire la fede delle irriducibili del selfie. La questione è semplice: i raggi blu HEV, (High Energy Visible) sprigionati dagli schermi dei dispositivi elettronici possono rovinare la pelle del nostro viso, finendo per diventare più pericolosi dei raggi UV.

A gettare nel panico milioni di amanti del selfie è stata Mehreen Baig, 26enne di Londra, lifestyle blogger e selfie addicted che ha fatto dello scattarsi foto in posa prima un'ossessione e poi un lavoro: una media di cinquanta immagini al giorno, pubblicate sui social, per condividere con i follower ogni momento della giornata.
«Mi piace essere il fotografo di me stessa – ha scritto la ragazza sul Daily Mail – Come blogger trascorro la maggior parte della mia giornata al cellulare o davanti a un pc. Ecco perché quando ho saputo che la luce blu è dannosa per la pelle mi sono terrorizzata. Secondo recenti ricerche scientifiche i raggi HEV penetrano la pelle più profondamente e più rapidamente, provocando un invecchiamento precoce, un’eccessiva pigmentazione e la comparsa di macchie marroni».



Prendendo il coraggio a due mani e volendo sapere a tutti i costi la verità sullo stato della sua pelle, Mahreen ha chiesto un consulto al dottor Simon Zokaie, specializzato in dermatologia cosmetica presso la clinica Linia.
«Il dottore mi ha spiegato che tra i fattori che possono portare danni alla pelle ci sono l'inquinamento, l'esposizione al sole e i raggi HEV – ha continuato la blogger - La combinazione di questi tre elementi provoca infiammazioni sotto pelle che si traducono nell'incapacità di autorigenerarsi: la reazione chimica, infine, a livello cutaneo provoca i ROS (Reacting Oxygen Species), noti anche come radicali liberi. Il dottore ha analizzato lo stato della mia pelle e mi ha rassicurato, dicendo che allo stato attuale dimostra un'età compresa tra i 25 e i 30. Tuttavia ha notato un invecchiamento prematuro: Zokaie mi ha avvertito che la mia pelle è stata rovinata dai raggi HEV e, ancora, che molti danni non sono visibili a occhio nudo, ma esistono già a livello sottocutaneo. Tra i più evidenti ci sono un'eccessiva pigmentazione e la comparsa di nuove lentiggini e macchie scure, diretta conseguenza della luce sprigionata dallo schermo dei dispositivi elettronici».

Nonostante le cattive notizie, però, Mahreen non ha intenzione di abbandonare la sua passione per i selfie: ha detto che ne diminuirà il numero ma, in attesa di soluzioni definitive, ha già trovato il modo per limitare i danni.
Almeno in parte. «Le protezioni solari non difendono la pelle dai raggi HEV – ha concluso la ragazza - la cosa migliore da fare è utilizzare un siero antiossidante che rallenti il processo di invecchiamento. Ho preso coscienza del problema, ma se vi state chiedendo se mi fermerò con i selfie, la risposta è probabilmente no». 

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