«Anni di ricatti, botte e soprusi»: genitori
disperati denuciano il figlio di 16 anni

(scuolaviolenta.blogspot.com)
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di Nicola Cendron
Domenica 29 Aprile 2012, 09:43 - Ultimo agg. 30 Aprile, 15:16
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TREVISO - Lo avevano adottato in tenera et, salvandolo dalla miseria e da un orfanotrofio. Lui li ha ripagati a suon di percosse, minacce, estorsioni e umiliazioni. Finch i genitori, una coppia trevigiana, hanno deciso di denunciarlo.



Protagonista di questa vicenda, è un sedicenne. Il ragazzino, appena è diventato adolescente, invece di manifestare gratitudine e affetto, ha iniziato a scagliarsi contro i genitori adottivi, vittime di continui soprusi ma anche di botte culminate talvolta in lesioni. Il tribunale per i minori di Venezia, accogliendo la denuncia della coppia, ha disposto per il giovane il collocamento in una comunità protetta a Marghera.



Innumerevoli gli episodi in cui è emersa tutta la problematicità caratteriale del ragazzo. Che, a livello di vizi, non si faceva mancare niente. Non l’alcol (in un caso fu necessario ricoverarlo in ospedale in seguito a una sbronza colossale), non la droga (durante una perquisizione vennero trovate nella sua stanza alcuni semi di cannabis). In una occasione il ragazzino ha perfino estorto alla madre 20 euro minacciandola di non restituirle un prezioso album di monete antiche. La donna e il marito, di 57 anni, sono stati più volte picchiati e, in un frangente, costretti alle cure mediche al pronto soccorso del Ca’ Foncello con prognosi variabili fra i 5 e i 7 giorni.



La madre era il suo bersaglio preferito. Qualche tempo fa, dopo averla malmenata con ferocia, il ragazzo le ha strappato di mano il telefono cellulare e lo ha scaraventato a terra, mandandolo in mille pezzi. Abbandonati gli studi (frequentava un istituto professionale alle porte di Treviso), il 16enne era stato assegnato a una comunità educativa a Conegliano da cui però è scappato. Anche questa non proprio una novità, visto che le sue fughe erano continue: l'ultima in ordine di tempo risale al 4 aprile e venne denunciata dai genitori ai carabinieri. Per 20 giorni il giovane è stato ospite di alcuni amici a Conegliano. È tornato a casa solo di recente, il 24 aprile: ad attenderlo a casa, però, ha trovato i carabinieri che hanno eseguito il provvedimento emesso dal tribunale per i minori di Venezia.



«Parliamo di un ragazzo assolutamente problematico - ha sottolineato ieri il comandante dei carabinieri di Treviso, Claudio Papagno - che nel corso del tempo ha posto in essere tutta una serie di condotte criminali nei confronti dei genitori: il quadro è molto grave». La comunità protetta di Marghera in cui è stato spedito, nei suoi tanti anni di servizio a favore dei giovani disagiati, ha già portato a termine diversi miracoli. Vedremo se sarà in grado di compierne un altro.
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