Cinzia Cordella è Lola Blue al cinema: «Lei mi ha insegnato a dire “no”»

Esordio sul grande schermo per l'attrice napoletana

Cinzia Cordella
Cinzia Cordella
di Ferdinando Gagliotti
Domenica 7 Aprile 2024, 18:00 - Ultimo agg. 8 Aprile, 07:19
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L’attrice napoletana Cinzia Cordella esordisce nel mondo del cinema con “Lola Blue”, film scritto e diretto da Eleonora Grilli e presentato in anteprima alla 15esima edizione del Bari international Film&tv festival.

L’opera cinematografica si svolge seguendo il percorso esistenziale e artistico di Lola Blue, protagonista in cerca del proprio destino nel mondo. Lola è una comica ambiziosa, che si imbatte tuttavia in numerosi ostacoli a causa della sua misantropia e del suo spirito inquieto. Il crescente disagio interiore la conduce ad intraprendere un percorso riabilitativo all’interno di un casale alle porte di Orvieto, lontano dalla sua città natale, Napoli.

Si trova quindi a partecipare ad una terapia di gruppo, in occasione di un ritiro olistico, un'esperienza che la costringe ad affrontare in modo traumatico il suo passato tormentato.

Il nucleo tematico del film si incentra su due concetti fondamentali: la solitudine e l'integrazione. Alcuni personaggi, come Lola, trovano rifugio nella loro solitudine, ignorando il vuoto che li circonda. Tuttavia, l'autentico antidoto per l'anima risiede nell'integrazione e nella condivisione, non nelle illusioni dell'ego. Questa verità esistenziale costituisce il pilastro su cui si basa la narrazione di Grilli. 

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Cinzia Cordella, ha detto che Lola Blue è un personaggio molto diverso da lei. Interpretarla ha in qualche modo cambiato la sua personalità? 
«Soprattutto nel periodo delle riprese, era incredibile quanto Lola si fosse impossessata di me, mi capitava spesso di rispondere alle persone come avrebbe fatto Lola. Lavorare su di lei creava in me dei corto circuiti, forse un po’ mi piaceva appropriarmi del suo modo diretto di esprimersi, mi divertiva vivere il coraggio di Lola di non temere il giudizio altrui e di dire le cose anche quando risultavano molto scomode, a volte per il puro piacere di provocare. E a distanza di tempo devo ammettere che lavorare a quel personaggio ha creato in me uno “switch”, c’è qualcosa di diverso in me dopo quell’esperienza, un’energia maschile più espansa che si mescola bene alla mia energia che è più di tipo femminile».

Pensa che Lola Blue le abbia insegnato qualcosa? 
«Mi ha insegnato a dire “no” con fermezza quando ce n’è bisogno. Così come io credo di aver insegnato a lei di fidarsi un po’ di più dell’altro. È stato uno scambio equo».

Come è stato lavorare con Eleonora Grilli? Cosa lascia nel suo percorso artistico quella collaborazione? 
«Io ed Eleonora abbiamo lavorato in perfetta sintonia. Quest’esperienza è stata per me la prova che quando un attore e un regista riescono a fondere perfettamente i propri intenti e a lavorare su un solo binario, possono portare il personaggio, e quindi il film, su un’asticella più alta. E soprattutto, lavorare diventa una vera gioia». 

Nel corso della sua carriera ha fatto anche tanto teatro: ad oggi, pensa di esprimere il suo potenziale più sul palco o sul piccolo/grande schermo? 
«Mi viene fatta spesso questa domanda. Per me non ci sono differenze. Sono entrambi la mia casa, ed io sto sempre al meglio quando sono a “casa mia”».

Cosa c'è nel suo futuro adesso? 
«Sono in partenza diversi progetti sia per quest’estate che per la prossima stagione. Intanto tra un impegno e l’altro cerco di ricavare del tempo per lavorare con il collega Gabriele Guerra che era in scena con me in Matrioska - spettacolo vincitore del premio Alessandro Fersen innovazione e ricerca e miglior attrice al Roma fringe festival 2023 -, di cui stiamo preparando il seguito, “I am off”, e speriamo di poterlo presentare presto al pubblico teatrale». 

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