Their Finest, nel cast anche Sam Claflin:
«Mi sono sentito libero e felice»

Their Finest, nel cast anche Sam Claflin: «Mi sono sentito libero e felice»
di Alessandra De Tommasi
Lunedì 7 Novembre 2016, 08:51 - Ultimo agg. 10:37
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ROMA – Ha lottato con un tridente in Hunger Games, ha spalleggiato il capitano Johnny Depp in Pirati dei Caraibi e ha baciato, ma senza successo, la principessa delle favole in Biancaneve e il cacciatore. E oggi il 30enne inglese Sam Claflin cambia di nuovo pelle nella commedia romantica Their Finest, che ha presentato al London Film Festival con Gemma Arterton, dopo il red carpet con la moglie e neomamma Laura Haddock.

Questo nuovo progetto la riporta indietro nel tempo e la mostra in una veste inedita. Come mai ha voluto farne parte?
Il film è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e racconta un gruppo di artisti intenti a realizzare una pellicola di propaganda. È un progetto maturo di cui avevo bisogno e stavolta non ho dovuto ridimensionare granché il mio aspetto: mi sono bastati i baffi per darmi un’aria adulta.

La regista Lone Scherfig ha un debole per lei.
(Ride) Per me è stato un piacere lavorare di nuovo con lei dopo Posh e poi ritrovarmi sul set con una professionista come Gemma Artinton, una di quelle colleghe che t’ispira solo a guardarla. Mi sono sentito libero e felice sul set.

Si parla di femminismo nel film anche se ancora negli Anni 40 il termine non era stato ancora coniato, che ne pensa?

Guardandoci indietro possiamo vedere quanta strada abbiamo fatto verso l’uguaglianza di genere, anche se ci sono molti obiettivi da raggiungere. Basti pensare che all’epoca era naturale che una donna venisse retribuita meno di un uomo…

Ha mai avuto voglia di cimentarsi in una sceneggiatura?
Una volta sola mi sono messo a scrivere un copione ma alla fine tutti i personaggi finivano per somigliarmi, incluse le donne, e dopo un paio di buone idee mi sono bloccato. Ho capito che evidentemente non è un dono che la natura mi ha concesso.

Fa parte della Brit Invasion, il gruppo di giovani attori britannici che stanno colonizzando Hollywood, se lo sarebbe aspettato un simile riscontro dopo Hunger Games?
Ormai non penso più al giudizio altrui. Mi sono arrovellato a tal punto sul ruolo di Finnick che avrei quasi rischiato di non accettare perché non sono abbronzato, biondo, alto, con gli occhi verdi e la tartaruga come lui ma mi sono buttato e mi è andata bene.

Cos’ha imparato da quell’esperienza?
Oltre al fatto che io nell’arena non sarei sopravvissuto un quarto d’ora? Beh, che Hollywood è davvero la fabbrica dei sogni ma devi attenerti alle regole e stare al gioco.

Ne vale la pena?
Sempre! Non è un attore o la sua vita privata a ispirare le persone, ma le loro performance e questo a me basta.  
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