Giorgia omaggia il «maestro» Pino Daniele: «L'anima non muore mai»

Giorgia omaggia il «maestro» Pino Daniele: «L'anima non muore mai»
di Francesca Cicatelli
Venerdì 31 Marzo 2017, 09:58 - Ultimo agg. 11:44
2 Minuti di Lettura

È tornata quasi bambina ridimensionando la voce per un annuncio speciale, fasciata nella mise nera traslucida dello stilista napoletano Cioffi, quarto e ultimo cambio d'abito per la trasformista Giorgia al Palapartenope di Napoli per il tour Oro Nero.

Dopo aver sfoggiato tutto il repertorio passato, si è ferma sulle cover di un anno specifico: il 1997, prediligendolo in senso assoluto. Per arrivare all'omaggio a Pino Daniele ha rispolverato ben tre brani tra i più ascoltati e venduti del '97: Primavera di Marina Rei, Laura non c' è di Nek e I'll be missing you dei Police. Fino ad arrivare a Che male c'è. Nel 1997 usciva infatti uscita l'album «Dimmi cosa succede sulla Terra» di quello che Giorgia ha definito il suo maestro, «l'unico e solo Pino Daniele».

Con l'artista napoletano aveva un rapporto d'amicizia speciale, come non avviene mai «tra artisti dello stesso campo. Pino mi ha dato tantissimo. Nel '97 abbiamo condiviso ore e momenti e sono stata fortunata a stargli accanto. Con lui non parlavo solo di musica».
 


Giorgia ha scelto «Che male c'è», un brano malinconico ma non troppo, quasi con la volontà di non invadere i cuori dei napoletani e strumentalizzarne il dolore. Ha rivolto al cielo quindi l'applauso scrosciante del pubblico in piedi, incitandolo con un «Così si fa. È tutta energia che arriva, perché l'anima non finisce mai».

Ha concluso con un aneddoto avvenuto nel pomeriggio con la sua band (Giorgio Secco alla chitarra, Claudio Storniolo al piano, Gianluca Bavarin alla tastiera, Miles Johnson alla batteria, direttore musicale Sonny T al basso): «Oggi durante le prove - ha raccontato l'artista - parlavano tutti inglese e io ho risposto con un comm' vuo tu e mi hanno capito. Il napoletano attecchisce dappertutto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA