Ale & Franz: «Napoli è una città latitante. Le primarie? Va di moda perderle e candidarsi comunque» | Video

Ale & Franz: «Napoli è una città latitante. Le primarie? Va di moda perderle e candidarsi comunque» | Video
di Francesca Cicatelli
Venerdì 11 Marzo 2016, 17:29
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Uno show che è come una monetina lanciata in aria che mulina su se stessa alternando continuamente le due facce in un’iperbolica comicità. I grandi temi della vita raccontati da un’angolazione sottovalutata, di persone diverse dotate di un’umanità sconvolgente. Usare la rotazione terrestre come tapis roulant è una battuta se riferita alla lentezza ma anche un modo di vedere le cose di chi è fuori dal comune. Come quello degli ospiti dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini ora chiuso.

Dai loro scritti riemersi e mai pubblicati hanno tratto spunto Ale & Franz per «Tanti lati, Latitanti» in scena fino a domenica 13 marzo al Teatro Cilea di Napoli. Nello spettacolo di Alessandro Besentini e Francesco Villa, in arte Ale e Franz, nonché di Antonio De Santis e Alberto Ferrari, che ne cura la regia, si indagano le relazioni umane osservando, in modo divertente e scanzonato, l’intricata autostrada di emozioni e ragionamenti, tra giochi di parole, manie e ingenuità. Nello spettacolo, diviso in capitoli che seguono le fasi lunari, non poteva mancare un toccante omaggio ad Alda Merini. Dotato di straordinaria capacità di improvvisazione, il duo comico interagisce con il pubblico, seguendo la traccia della spontaneità e degli eventi tra uno starnuto e un trillo di cellulare, in un chiaroscuro susseguirsi di visioni non lineari dell’esistenza spiegata in siparietti.

D’altronde l’ironia è anche follia e «andrebbe insegnata ai bambini fin da piccoli insieme al leggere e allo scrivere» suggeriscono i due che, a proposito di Napoli, dicono: «È città latitante, in alcuni punti nascosta, difficile da raggiungere. Ecco, Napoli latita dentro di noi anche perché non la conosciamo bene ed è sempre un continuare a chiedere a che incrocio siamo». Nello spettacolo c’è grande attenzione al tema politico con una scena visionaria e topica di due amici a confronto sul comunismo e la vita, ispirata ad un brano di Walter Chiari del Dopoguerra, che fa riflettere su come «a distanza di 60 anni - dicono Ale & Franz - non sia ancora cambiato nulla». Si sbilanciano anche sulle primarie e scherzano: «Va di moda adesso perdere le primarie e riuscire a candidarsi. Non ci sono più le primarie di una volta e la primaria è un po’ secondaria, non conta più come prima». Colgono, quindi, il lato folle di De Laurentiis che è «stato comprare una squadra di calcio, cosa che mi piacerebbe - dice Alessandro Besentini - anche se ne avrei paura: «Sarebbe una responsabilità enorme», mentre Francesco Villa sottolinea come il calcio Napoli abbia sprecato un’occasione con il Milan buttando un punto.

«Di solito quando c’è Milan-Napoli - racconta - scommetto con gli amici napoletani a Milano, questa volta non me la sono sentita perché mi sono detto: ne prendiamo almeno tre. È stata una piccola follia non averci asfaltato come purtroppo succede un po’ troppo spesso negli ultimi anni».

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