Pupo e Ferilli star di Agon la tv made in Albania

Pupo e Ferilli star di Agon la tv made in Albania
di Enzo Gentile
Mercoledì 26 Novembre 2014, 08:31 - Ultimo agg. 16:29
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Dal primo dicembre gli schermi della tv si arricchiranno di un nuovo canale, Agon Channel, (digitale terrestre 33) creatura dell'imprenditore Francesco Becchetti, che nasce e si sviluppa dall'Albania.



Una nuova, ambiziosa avventura, che con un investimento di 40 milioni di euro (e previsione di introiti pubblicitari di 20 all'anno) si prefigge di raggiungere lo share almeno dell'1 per cento: «Chi oggi mette dei soldi in un'impresa editoriale e di comunicazione può essere scambiato per un pazzo o un avventuriero», esordisce Becchetti, «ma io amo le sfide e sono convinto che andremo molto oltre gli obiettivi: la squadra è forte, le professionalità sono di prim'ordine e il progetto competitivo rispetto ai gusti e alla abitudini del pubblico italiano che chiede, vuole novità. La mia grande soddisfazione sta anche nell'aver creato posti di lavoro: circa 500 ragazzi, tra Tirana e Italia».





Ma cosa vedremo fra una settimana dalle frequenze di Agon Channel? «Abbiamo pensato di realizzare una televisione generalista, basata su quattro fondamenta: i giochi, i talent show, l'informazione e lo sport e per questo ci siamo affidati a figure di grande esperienza, volti noti della tv italiana, che

opereranno dal centro produzione di Tirana, che in poco più di un anno e mezzo da un capannone della periferia cittadina si è trasformato in una realtà di efficienza assoluta, anche sotto il profilo tecnologico.



Da noi prevalgono il sorriso, l'entusiasmo, il desiderio di creare qualcosa di nuovo e vincente». La scelta dell'Albania, naturalmente, è di natura econonica: «Siamo partiti un anno e mezzo fa e siamo ora capaci di mettere in onda due televisioni, una in albanese e una in italiano: per fare un progetto televisivo devi essere sostenibile. Oggi può funzionare una televisione con quattro, seicento dipendenti, possibilmente giovani. In Albania questo si riesce a fare. Qualcosa che costa meno ma rende felici, e consente di raccogliere una squadra di talent che rende la televisione attrattiva».



I nomi che Agon Channel mette sul terreno sono popolari e consolidati: Antonio Caprarica è a capo delle news (dieci tg giornalieri, rapidi, senza dichiarazioni dei politici e molti sguardi sul mondo), Pupo guiderà il settore dei giochi (a partire dal suo «Una canzone per 100mila»), Maddalena Corvaglia si occuperà di talent show (si inizia con uno dedicato alle guardie del corpo, «My bodyguard», in giuria anche Lory Del Santo), Giancarlo Padovan dirigerà lo sport (tendenzialmente il calcio, con collaboratori prestigiosi, Fulvio Collovati, Nicola Berti, Fabio Galante). Poi ci sono altri nomi altisonanti, Sabrina Ferilli che in «Contratto» indagherà tra personaggi noti, da svelare come mai prima d'ora (si comincia con Birgitte Nielsen), Luisella Costamagna per le interviste faccia a faccia di «Lei non sa chi sono io» e, acquisto dell'ultim'ora, Simona Ventura che, assieme a Massimo Ghini, condurrà il galà di inaugurazione di questa sera, ospite speciale Nicole Kidman, mentre il futuro le riserverà programmi ancora da studiare e definire.



Guardandola da lontano, potrebbe sorgere il dubbio di una televisione-parcheggio, punto di arrivo per esodati, disoccupati o scontenti delle maggiori tv italiane, ma il patron respinge fieramente il sospetto: «Noi puntiamo a una qualità alta e abbiamo selezionato con cura i nomi per iniziare, mentre altri si aggiungeranno. E comunque la lista di chi mi ha telefonato in questi mesi, di chi ci ha cercati, è impressionante, sia nel settore dell'intrattenimento che in quello giornalistico, anche tra figure di spicco, apparentemente tutt'altro che in cerca di un'occupazione. Le attese sono enormi, anche da questo ho capito che saremo la sorpresa del prossimo anno».



La parola d'ordine è comunque ottimismo, positività e piena libertà sui contenuti, ad esempio delle news: «Quando ho incontrato Becchetti la prima cosa che gli ho chiesto riguardava le sue eventuali simpatie politiche, perché non mi sarei sentito dopo tanti anni di onorato servizio in Rai di legarmi a logiche di partito o ideologiche. Faremo invece un'informazione fuori dai vincoli e dagli obblighi a cui sono ancora tenuti tanti bravi colleghi», promette Caprarica.

La chiusura spetta a Pupo, pronto a calarsi nella nuova impresa: «Lavorerò moltissimo, dividendomi con gli impegni in Rai che riprenderò nel 2015.



Hanno scelto me come massimo esperto nel campo dei giochi e la cosa mi fa un gran piacere. La carriera musicale? Nel prossimo autunno ci sarà uno special per i miei 60 anni, e i 40 di carriera, mentre a Sanremo, in gara, non penso. Andrei come ospite, o solo per recuperare un po' dei soldi che ho lasciato al Casinò».