Quel Sud invisibile ​anche in tv

Quel Sud invisibile anche in tv
di Federico Vacalebre
Martedì 31 Maggio 2016, 18:17
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E' nu juorno buono, o almeno comincia bene, quello che vede il ritorno di Fiorello in tv, con la sua "Edicola", su Sky. La combriccola dello showman è folta e divertita e il mattatore è in gran forma, i Negramaro arrivano subito a dare man forte, la sigla è affidata a Jovanotti. E sempre sui canali della pay tv la giornata si chiuderà con le nuove puntate di "Gomorra 2", con l'inevitabile coda di polemiche inutili e record d'ascolti sempre crescenti. Ma, tra l'ora mattutina del Rosario siculo rafforzato dal gorgheggio salentino e la notte del Sistema che sta senza penziere, in tv il Sud, o la questione meridionale se preferite, non c'è. Qualche caso di cronaca (nera), "Un posto al sole" e poco altro: la narrazione, come si dice oggi, è nordista, e lo sono quasi sempre anche i protagonisti ed i temi dei talk show, quelli politici come quelli sportivi.

Certo, i politici del Mezzogiorno di caratura nazionale ormai si contano sulle dita di una mano, e l'asse produttivo del Paese non sta messo meglio in quanto a capacità di rappresentare il Meridione.
Eppure il governo dice di voler scommettere sul Sud, partendo dalla cultura. Rai e Mediaset di questo non si accorgono o pensano/sanno che si tratta solo di proclami di facciata. Così, sotto Roma, cresce un risentimento che moltiplica i maldipancia, alimenta revival borbonici, nutre la teoria dei complotti "sputtaNapoli" che tutto tengono e tutto confondono. Sarà 'nu juorno buono davvero quello in cui anche la rappresentazione televisiva del Belpaese, e del Malpaese certo, non sarà dettata da regole di risiko politico, mode e convenienze.
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