Nuovo allenatore Napoli 2024, Pioli mette gli azzurri in standby

«Del mio futuro parlerò solo alla fine di questa stagione»

Stefano Pioli
Stefano Pioli
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Lunedì 22 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 17:59
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Il dado è tratto. La linea è tracciata. Il tempo degli onori è finito ed ora arriva il momento dei bilanci. In casa Napoli è in gioco una vera e propria partita doppia, anzi tripla, per la panchina azzurra. Aurelio De Laurentiis ha cerchiato in rosso una ristrettissima lista di allenatori a cui affidare il compito di risollevare la squadra dopo l’oblio di questa fallimentare stagione. I nomi sul taccuino sono quelli di Antonio Conte, Stefano Pioli e Gian Piero Gasperini. La griglia di partenza è questa. Occhio però perché dalle retrovie resta sempre viva la candidatura di Vincenzo Italiano e nelle ultime ore si è fatta largo anche l’idea di un clamoroso ritorno di fiamma per Paulo Sousa

Ma la partita a scacchi si sta giocando sopratutto sulla scelta tra Conte e Pioli, con Gasperini sullo sfondo. Al tempo. De Laurentiis, che sabato scorso ha lasciato il Castellani di Empoli prima del fischio finale, si è subito incollato al cellulare. Facile immaginare che il patron abbia provato ad accelerare ulteriormente i tempi per avere delle risposte dai diretti interessati. La certezza è che i tre sono stati già da tempo sondati dal club. Tutti avrebbero manifestato apertura, vincolata naturalmente a specifiche esigenze. Conte resta la prima scelta: Adl lo ha cercato fortemente a gennaio (offrendogli ponti d’oro per il dopo Mazzarri) ed ora resta in attesa, ma non certo all’infinito. Anzi. In questo caso, il patron ha lasciato all’ex Ct della Nazionale la «prima mossa», guardandosi comunque intorno e manifestando interesse anche per altri profili di un certo spessore. A questo punto Conte dovrà sciogliere le riserve con DeLa che si ritroverebbe ad avere anche un maggiore potere contrattuale. Per il momento, l’offerta resta di un triennale da 8 milioni a stagione e carta bianca sul mercato. Conte ci sta pensando, riflette, osserva, ha voglia di tornare in panchina (dovesse arrivare una nuova chiamata dalla Premier prenderebbe il primo aereo) e sta seguendo con attenzione anche le vicende in casa Milan. Ironia della sorte, sulla panchina del Diavolo c’è proprio Stefano Pioli.

Ma la sua avventura in rossonero è ai titoli di coda. Il tecnico emiliano, 59 anni, piace e tanto al Napoli e certamente non si farà pregare nel caso in cui - molto probabile - non venga riconfermato da Ibrahimovic. Neppure una vittoria nel derby di stasera sembra poter risparmiare Pioli da un addio anticipato e annunciato. «Portate pazienza fino alla fine del campionato - ha provato a tagliare corto ieri il tecnico - poi tireremo le somme. Io e la società affronteremo il discorso». L’unica certezza è che Pioli l’anno prossimo intende comunque sedere su una panchina importante. Tutti gli indizi portano al Napoli. 

L’alter ego

De Laurentiis, come da copione, si tiene aperte anche altre piste. Alcune delle quali non sono affatto alternative. Anzi. È il caso di Gian Piero Gasperini. Con il tecnico dell’Atalanta, però, il discorso è un po’ più complesso. Sia perché ha ancora un anno di contratto con il club - come Pioli del resto, ma con indici di gradimento ben diversi - sia perché la Dea in questo momento è impegnata ancora su ben tre fronti di qui alla fine della stagione (Europa League, coppa Italia e qualificazione alla prossima Super Champions). De Laurentiis però ha fretta. C’è da programmare la prossima stagione e la scelta dell’allenatore è prioritaria per poi muoversi sul fronte rinforzi. Ecco perché non è tramontata l’ipotesi che porta a Vincenzo Italiano. Il tecnico della Fiorentina, infatti, ha già detto che il suo ciclo con la Viola è finito ed è sempre stato un pupillo del patron del Napoli. Le parti si sono sentite spesso: c’è grande feeling, ma la scintilla non è mai scoccata del tutto. Probabilmente anche perché su Italiano c’è la corte serrata del Bologna (ad un passo dalla storica qualificazione in Champions) nel caso in cui Thiago Motta lasci i felsinei. Si vedrà. Nel valzer di panchine che è già cominciato da tempo in massima serie potrebbe clamorosamente registrarsi un rewind. Tra i tanti allenatori sondati da De Laurentiis lo scorso anno per il dopo Spalletti ci fu una finestra dedicata anche a Paulo Sousa (allora alla guida della Salernitana) con tanto di incontro a Roma tra le parti. Oggi il tecnico portoghese, che ha rescisso con il club granata, aspetta la chiamata giusta. De Laurentiis aveva lasciato intendere che non intendeva più affidarsi ad un allenatore straniero. Ma con il patron della Filmauro non sono esclusi colpi a sorpresa. 

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