Zuckerberg cammina, la folla di "robot" con i visori non si accorge di lui: e sul Web scoppia il caso

Zuckerberg cammina, la folla di "robot" con i visori non si accorge di lui: e sul Web scoppia il caso
di Andrea Andrei
Martedì 23 Febbraio 2016, 17:35
3 Minuti di Lettura

Un uomo cammina in mezzo a una folla di persone. Sono tutti seduti, tranne lui. Tutti indossano dei visori per la realtà virtuale, dei grandi occhialoni ciechi che li fanno assomigliare un po' a dei robot. Lui no, lui è in piedi e sorride, mentre gli altri, immersi in una realtà fittizia, nemmeno si accorgono della sua "vera" presenza. Quell'uomo non è un uomo qualunque. Si chiama Mark Zuckerberg, ed è diventato ricco e famoso dopo aver rivoluzionato la vita di un miliardo e mezzo di persone, inventando Facebook, il più importante dei social network.

Quella scena non è finta, non è costruita. Non è tratta da "Matrix" o da "1984". Quella scena è stata immortalata domenica a Barcellona, durante l'evento organizzato da Samsung al Mobile World Congress, la più importante fiera del pianeta dedicata ai dispositivi mobili. La foto l'ha pubblicata lo stesso Zuckerberg sul suo profilo Facebook, e in poco tempo ha fatto il giro del mondo. Anche se, quando è salito sul palco, la folla di giornalisti presenti si è resa immediatamente conto di quanto stava accadendo ed è schizzata in piedi per avvicinarsi alla star, quell'immagine ha evocato in tanti che l'hanno commentata una sensazione di inquietudine.

Sensazione che viene accresciuta se si pensa che il ceo di Facebook è salito sul palco dell'evento Samsung per parlare proprio della nuova frontiera dell'hi-tech, la realtà virtuale. «È una tecnologia che cambierà le nostre vite», ha detto, entusiasta. Ed è forse proprio quella la paura maggiore di chi vede quell'immagine come un monito, come un'oscura previsione: uno sterminato popolo di persone assoggettate da una tecnologia dominata da pochi, che naturalmente ne restano immuni. C'è addirittura chi scrive di non voler vivere in una società di automi, di voler continuare «a poter toccare i fiori, a sentirne l'odore e a stringere fra le braccia i propri bambini», e cose del genere. In realtà Zuckerberg si riferiva al fatto che quella nuova frontiera potrà aiutarci a sentirci ancora più vicini, a metterci in contatto ancora più facilmente, nel modo più umano possibile, così come ha fatto la tecnologia fino ad oggi, riuscendo ad annullare le distanze.

È vero, la foto fa effetto anche ai più strenui sostenitori del progresso tecnologico, su questo non c'è dubbio. Ma è sempre bene ricordare che la letteratura e il cinema, ma soprattutto la paura dell'ignoto finiscono per alterare la realtà. Molto di più di un visore.

andrea.andrei@ilmessaggero.it
Twitter: @andreaandrei_

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