Solare ed eolico. Saranno queste le parole chiave della nuova filosofia dell’abitare, a livello energetico, tra casa e città. L’idea è fare in modo che abitazioni e quartieri si “alimentino” naturalmente. Non mera teoria, ma una prospettiva concreta. E una vera urgenza. «Serve uno sguardo risolutivo ormai, non più compensativo, sulle energie che derivano da carburanti fossili - dice l’architetto Stefano Boeri - L’obiettivo per le città penso sia eliminare il riscaldamento a gasolio, gran parte delle polveri sottili a Milano viene dal riscaldamento». I mezzi per farlo non mancano. Sono molte le soluzioni alternative per la casa. «Ormai dal punto di vista energetico si può far sì che, non dico ogni stabile, ma ogni isolato diventi una piccola centrale di energia rinnovabile, grazie al solare, e, in alcune parti del Paese, grazie al sistema eolico. Ciò può generare autosufficienza energetica e in alcuni casi perfino più energia di quanta ne serva. Spero che in futuro, questa energia possa essere facilmente stoccata, anche nei mesi invernali, con il sole basso, senza scambi con la rete nazionale. La domotica potrebbe aiutare a capire quanta energia stiamo consumando e quanta ne stiamo producendo».
RILETTURA
Case e quartieri diventano, dunque, strumenti chiave per la rilettura del tema energetico. Il modello era stato sollecitato, anni fa, da Jeremy Rifkin, che della casa faceva sistema capace di assorbire energia solare e accumularla, per poi, in taluni casi, alimentare anche iniziative imprenditoriali.
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