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«Non hai capito che se non stai con me, ti faccio a pezzi». Parole proferite da Valerio Spiniello il 26 dicembre, mentre brandiva un coltello da cucina contro la sua convivente che ha riportato ferite da taglio alle mani nel tentativo di schivare i colpi. Una volta a terra la donna è stata colpita con calci all’addome e schiaffi al volto.
Botte subite fino a quando è riuscita a scappare, a chiudere la porta di casa e a chiamare i carabinieri. Le minacce sono proseguite anche dopo mentre il 51enne tentava di buttar giù la porta d’ingresso a calci e pugni «non me ne frega niente che hai chiamato i carabinieri, ti ammazzo».
All’arrivo dei militari dell’Arma la situazione non è cambiata.
Il 51enne – difeso dall’avvocato Alberico Villani - dopo essere finito in carcere, al termine dell’udienza di convalida del fermo, è stato rimesso in libertà dal gip Giulio Argenio. Nei suoi confronti è stata applicata la misura del divieto di avvicinamento a cento metri dalla persona offesa, per il rischio di reiterazione del reato.
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