Alto Calore e Regione Campania, guerra di posizioni nel Pd irpino

Alto Calore e Regione Campania, guerra di posizioni nel Pd irpino
La lotta per gli scranni negli enti di servizio rischia di incrinare in Irpinia il fronte vincente delle ultime amministrative in città, rappresentato dal sindaco Gianluca...

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La lotta per gli scranni negli enti di servizio rischia di incrinare in Irpinia il fronte vincente delle ultime amministrative in città, rappresentato dal sindaco Gianluca Festa, dall'ex deputato Angelo Antonio D'Agostino e soprattutto da Livio Petitto, riferimento dem del deputato Umberto Del Basso De Caro e già da mesi in campagna elettorale per le regionali.


Dopo le indiscrezioni in merito alla volontà di accorciare i tempi per cambiare l'attuale manager dell'Alto Calore Michelangelo Ciarcia e sostituirlo con Roberto Castelluccio (in ottica di un accordo trasversale con il centrodestra) non sono mancati i malumori.
 
In modo particolare, l'ex parlamentare Luigi Famiglietti, riferimento dei decariani in Alta Irpinia e fino ad alcuni giorni fa possibile luogotenente di Petitto a quelle latitudini, si sarebbe fatto avanti proprio per il vertice dell'Alto Calore, un tema di cui stanno discutendo diversi amministratori dell'area. Di contro, Castelluccio, vedendo complicarsi complicata la partita, dopo la tanto discussa cena avvenuta nel ristorante atripaldese, vorrebbe chiudere presto il cerchio. Petitto, quindi, adesso dovrà scegliere se mettere a rischio l'asse con Famiglietti, che per le Regionali potrebbe affiancargli la sua fedelissima Stefania Di Cecilia, sindaco di Villamaina, o frenare sulle «larghe intese di Piazza Libertà», dove a giugno lo stesso Castelluccio brindò insieme al neo sindaco Festa.

A contrastare la discesa in campo di Famiglietti ci sarebbe proprio il centrodestra. Se i forzisti sanniti, vicini al sindaco di Benevento Clemente Mastella, sono disponibili ad accettare un profilo più tecnico quale quello di Castelluccio, non lo sarebbero così tanto con Famiglietti. Lo stesso Domenico Biancardi, presidente della Provincia, eletto in chiave civica, ma nei fatti chiaro riferimento del centrodestra provinciale, avrebbe lasciato intendere l'indisponibilità verso riferimenti troppo politici e dem. L'unica strada per evitare un conflitto, quindi, passerebbe proprio per Palazzo Caracciolo, che tiene in ballo un'altra poltrona, quella di IrpiniAmbiente, per la quale però Biancardi deve monitorare i rapporti con Fratelli d'Italia, considerando che in pole per l'incarico nella partecipata dei rifiuti c'è proprio Giovanni D'Ercole, tra i massimi dirigenti della Meloni.


La cena atripaldese, però, avrebbe avuto anche altre ripercussioni. La decisione trapelata di mettere in campo Paolo Spagnuolo, ex sindaco di Atripalda, per la presidenza di Acs (azienda città servizi), municipalizzata del Comune di Avellino, avrebbe creato tensioni nella Valle del Sabato, dove Pasquale Penza, noto per la vicende relative all'ultimo tesseramento dem e storico riferimento del sindaco Festa, avrebbe minacciato una rottura nel caso in cui fosse messo in un ruolo chiave chi a livello locale, fino a pochi mesi prima, aveva osteggiato il progetto voluto dal suo beniamino. A sponsorizzare Spagnuolo, però, ci sarebbe il suo ex assessore Mimmo Landi il quale, legatissimo a Petitto, vorrebbe blindare in Acs l'ex sindaco per blindare una sua futura candidatura a primo cittadino di Atripalda. Per l'asse che ha vinto a Palazzo di Città, la strada, quindi, non è in discesa, a maggior ragione se si tiene conto della voce, diffusa nelle ultime ore, che vede una possibile discesa in campo per le Regionali di Marino Sarno, sindaco di Volturara, caldeggiata proprio dall'ex deputato Angelo Antonio D'Agostino, che invece Petitto immagina di avere tra i suoi primi sostenitori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino