Anche aziende irpine nel mirino degli hacker

Da oggi inizierà la fase due, che potrebbe durare anche 24/48 ore

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Allerta massima anche per le aziende irpine, soprattutto quelle che operano con dati sensibili, per l'attacco hacker che ha interessato l'intero pianeta. Sono 120 i Paesi...

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Allerta massima anche per le aziende irpine, soprattutto quelle che operano con dati sensibili, per l'attacco hacker che ha interessato l'intero pianeta. Sono 120 i Paesi interessati. Il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della Campania, Basilicata e Molise (Cosc) di Napoli, che ha competenza anche sulla provincia di Avellino, appena ricevuta l'informativa da parte dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ha messo in atto tutte le contromosse. Le diverse imprese del territorio provinciale che rientrano nel protocollo specifico del Compartimento sono state sollecitate ad attivare immediatamente le misure di protezione delle porte chiuse.

Le aziende, dunque, sono state allertate dal Cosc di Napoli, guidato dalla dirigente Maria Rosaria Romano, ad alzare le barriere per scongiurare problemi. Da oggi inizierà la fase due, che potrebbe durare anche 24/48 ore. In pratica, saranno passati al setaccio i sistemi delle attività per capire se ci siano stati problemi ed eventualmente adottare azioni consequenziali. Il massiccio attacco tramite un ransomware già in circolazione, è stato rilevato dal Computer security incident response team Italia dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale. I vertici hanno censito diverse decine di sistemi nazionali verosimilmente compromessi e allertato numerosi soggetti i cui sistemi sono esposti ma non ancora compromessi. Rimangono ancora alcuni sistemi esposti, non compromessi, dei quali non è stato possibile risalire al soggetto proprietario dice l'Agenzia - Questi sono chiamati immediatamente ad aggiornare i loro sistemi. Bersagli degli hacker sono i server VMware ESXi, che presenterebbero delle vulnerabilità già emerse in passato e non tutti coloro che usano i sistemi attualmente interessati le hanno risolte.


Tali vulnerabilità possono aprire le porte agli hacker impegnati a sfruttarla in queste ore dopo la forte crescita di attacchi registrata nel weekend. I primi ad accorgersi dell'attacco sono stati i francesi, probabilmente per via dell'ampio numero di infezioni registrato sui sistemi di alcuni provider in quel Paese. Successivamente l'ondata di attacchi si è spostata su altri Paesi. In totale, fino a ieri, se ne contavano 120. Compresa l'Italia. Lo sfruttamento della vulnerabilità evidenzia l'Agenzia - consente in una fase successiva di portare attacchi ransomware che cifrano i sistemi colpiti, rendendoli inutilizzabili fino al pagamento di un riscatto per avere la chiave di decifrazione. Allertate in Irpinia, dunque, le aziende inserite nei protocolli del Compartimento della Polizia Postale. Sono state sollecitate a mettersi in sicurezza, a chiudere le porte. Il Compartimento di Napoli ha competenza, oltre alle province della Campania, anche su Basilicata e Molise. Nelle prossime ore si capirà la portata del problema in Irpinia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino