Avellino, c'erano anche i ragazzini nel giro di prostituzione minorile

Avellino, c'erano anche i ragazzini nel giro di prostituzione minorile
L'inchiesta su un giro di prostituzione minorile a Solofra ha dato origine alle rivelazioni (a cui sono seguiti gli arresti di tre persone) sul circolo...

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L'inchiesta su un giro di prostituzione minorile a Solofra ha dato origine alle rivelazioni (a cui sono seguiti gli arresti di tre persone) sul circolo «l'Incontro» di Avellino. Un giro di prostituzione, anche maschile, che aveva portato all'incriminazione di diverse persone. E da una costola di quell'inchiesta è scaturita l'indagine choc avellinese. In una delle intercettazioni di Solofra un ragazzo aveva parlato di un occasionale appuntamento ad Avellino, nel locale di via Vasto, e di qui è scattata la nuova indagine. Intercettazioni e testimoni avevano corroborato l'inchiesta dei carabinieri di Avellino, fino ai provvedimenti del magistrato.

 

Il reato di prostituzione minorile è affidato alla Distrettuale, il lavoro svolto dai pm di Napoli Antonio D'Alessio, della sezione «Fasce deboli» è stata coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio. A loro il compito della difficile raccolta di testimonianze. Ragazze ancora minorenni straziate, una di esse si è trasferita all'estero con la famiglia. Tutte però in grado di ricostruire lo squallido teatro degli incontri. Un lavoro come banconista o cameriere, poi la proposta di incontri per arrotondare. E consigli per il futuro: «Non ti devi legare a nessuno a 17 anni. Io personalmente lo sconsiglio, perché ti chiude tante porte per tanti motivi. D'accordo, uscire tra virgolette se una persona ti piace. Però non si deve avere un rapporto sentimentale».

Federico De Vito, 69 anni, il titolare del locale da dieci giorni è in carcere con l'accusa di prostituzione minorile. Sono ai domiciliari Pino Roselli di 51 anni e Mario Luciano, di 87 anni presunti clienti. Per De Vito l'accusa è non solo di favorire gli incontri ma di approfittare egli stesso delle ragazze. Inoltre lui sarebbe l'intermediario degli incontri, dato che gli inquirenti avrebbero raccolto le prove che intascasse una parte delle somme che i clienti pagavano alle ragazze. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino