Assoservizi sforna un questionario per stanare i contribuenti fantasma

Assoservizi sforna un questionario per stanare i contribuenti fantasma
Tremilaottocento questionari per altrettanti contribuenti fantasma. La nuova operazione di accertamento dell'evasione sulla tassa dei rifiuti, targata Assoservizi, è...

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Tremilaottocento questionari per altrettanti contribuenti fantasma. La nuova operazione di accertamento dell'evasione sulla tassa dei rifiuti, targata Assoservizi, è partita e le raccomandate stanno arrivando puntualmente a destinazione. La ratio, come sempre, è rimettere ordine in un sistema nel quale, negli anni scorsi, non pagare era diventata la regola per la metà dei contribuenti. Ma anche stavolta non mancano aspetti controversi prontamente segnalati dalla Federconsumatori Cgil. Dalla multa, tra i 100 e i 500 euro, che il gestore privato dei tributi comunali promette a chi non spedirà entro 10 giorni le informazioni richieste, alle difficoltà per il reperimento delle carte, proprio presso il Comune, fino alle modalità di invio della risposta non specificate chiaramente. I questionari scrive Assoservizi vengono inviati a tutti coloro per i quali, «residenti nel territorio del Comune, non risulta presentata la dichiarazione Tari prescritta dal regolamento». La società allega alla raccomandata un questionario da compilare «unitamente alle planimetrie dell'appartamento e degli accessori e delle pertinenze detenuti». Si va dalle informazioni sul numero di persone del nucleo familiare, alla presenza nell'abitazione di altre persone eventualmente dimoranti oltre ai residenti, ai dati sull'appartamento. «Per la mancata restituzione nel termine prescritto del questionario potrà essere irrogata la sanzione si legge da un minimo di 100 ad un massimo di 500 euro».


E qui si fa sentire Federconsumatori: «Fermo restando che è giusto effettuare i controlli, affinché paghino tutti e si paghi meno, invitiamo la società ad essere più cauta dice il segretario provinciale, Fiorentino Lieto Le sanzioni paventate non sembrano proprio legittime, visto che Assoservizi non dovrebbe essere autorizzata a multare i cittadini». Non solo: «Dieci giorni per rispondere - continua - sono oggettivamente troppo pochi, anche considerato che le planimetrie richieste molto spesso non sono a disposizione dei contribuenti raggiunti. Come nel caso dei 1300 che abitano nelle case comunali. A noi dice Lieto risulta che le carte molto spesso non siano nemmeno nella disponibilità dell'ente, mentre Assoservizi potrebbe reperirle dall'ufficio del catasto».

In merito, le difficoltà dell'archivio comunale sono state già segnalate, in relazione alle pratiche per il Super Bonus, in più di un'interrogazione consiliare dall'opposizione. Ma anche sule modalità di risposta dei contribuenti ci sono diversi dubbi. Nella lettera, non sono specificate in maniera inequivocabile. Per contro, si dice che «informazioni dettagliate sul procedimenti potranno essere acquisite chiamando al numero di Assoservizi o inviando una mail», o ancora accedendo agli sportelli, magari dopo aver preso appuntamento. Per il rappresentante della Federconsumatori, «in caso di invio postale, le spese dovranno essere a carico della società, e non dell'utente». Aspetti da verificare a parte, l'iniziativa di Assoservizi rientra nel quadro della serrata lotta all'evasione che il gestore sta portando avanti, con risultati oggettivamente positivi per le casse di un Comune finito in pre-dissesto proprio per l'incapacità di riscuotere. Nella fattispecie, fa emergere anche l'esistenza di un caso nel caso, quello, cioè, di quasi 4.000 nuclei (ma dalla verifica potrebbe emergere che sono di meno) che non si sono mai nemmeno posti il problema di fare la dichiarazione Tari. Per ragioni spesso diverse: magari perché il titolare precedente dell'abitazione si è trasferito e non è stata cambiata l'intestazione. Spesso si tratta di casi di evasione totale della tassa sui rifiuti.
m. s.

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Il Mattino