Si ferma la Centrale di Cassano Irpino e con essa l'erogazione della risorsa idrica in 96 comuni serviti dall'Alto Calore, 73 irpini e 23 sanniti. Dopo la crisi idrica...
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A conti fatti, insomma, non prima delle 20, e anche oltre per le zone situate in posizioni più elevate. I disagi interesseranno trasversalmente il bacino gestito dall'Alto Calore,dall'Arianese alla Valle dell'Ufita e del Calore, dall'Alta Irpinia alla Baronia, dall'hinterland ad Avellino, senza dimenticare Partenio-Valle Caudina e Mandamento-Vallo di Lauro. I centri esclusi da quello che sarà un lunghissimo disservizio sono davvero pochi mentre la problematica vede coinvolte comunità su tutto il territorio irpino. Stessa situazione anche nel Beneventano, dove sono praticamente tutti i comuni serviti a trovarsi di fronte ad un'improvvisa interruzione dell'erogazione dell'acqua. E così rubinetti a secco e problemi per attività, negozi e uffici per quasi l'intera giornata. Ma c'è addirittura a chi andrà peggio, rientrando tra i comuni con rubinetti a secco da ieri alle 22.00, e, quindi, senza soluzione di continuità non avranno acqua per molto più tempo. Una situazione complicata, tra l'altro, dalle altissime temperature di questo periodo. I centri che subiranno un più lungo black-out idrico sono: Atripalda, Grottolella, Capriglia, San Potito Ultra, Candida, Pratola Serra, Manocalzati, Montefalcione, Parolise, Sorbo Serpico, Monteforte, Mercogliano, Montoro (esclusa la frazione Banzano), Aiello del Sabato, Summonte, Ospedaletto, Pietrastornina, Contrada, Forino, Cesinali (frazione Villa San Nicola) e San Michele di Serino. Mentre Mugnano del Cardinale, che pure ha subito la chiusura questa notte, non è tra i comuni interessati alla lunga interruzione idrica di oggi. La comunicazione dei lavori e del blocco della Centrale di Cassano è arrivata l'altro ieri. I responsabili tecnici dell'Alto Calore, Francesco Monaco e Gerardo Rossi, rispettivamente a capo del Servizio e degli Acquedotti Esterni della partecipata di corso Europa, hanno messo in preallarme i 96 comuni. Oltre a ribadire lo stato dell'arte ormai noto a tutti: anticipio del periodo di magra dei gruppi sorgentizi per la carenza di precipitazioni invernali e guasti diversi, che purtroppo in questa fase di super sfruttamento delle risorse disponibili diventano inevitabilmente più frequenti. L'auspicio è che con la riparazione alle elettropompe del campo pozzi di Solopaca e Fontana dell'Olmo a Serino, si possano iniziare a recuperare un centinaio di litri d'acqua al secondo. E con la messa in funzione del campo pozzi della frazione Chiusa di Montoro, prevista nella prima settimana di agosto, altri 60, più una trentina circa dal pozzo di Sirignano. Un'operazione complessiva che darebbe una boccata d'ossigeno anche ad altri comuni. Intanto, come richiesto dal sindaco di Pietradefusi, Giulio Belmonte, visto il permanere del disservizio in diverse zone alte del paese, anche in altri centri irpini e del Sannio si sta pensando di sopperire alla mancanza d'acqua con l'invio di autocisterne coordinate dalla Protezione civile. Ora l'emergenza idrica ha raggiunto un livello davvero drammatico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino