Avellino senz'acqua, è venerdì nero:
rubinetti a secco in tutta la provincia

Avellino senz'acqua, è venerdì nero: rubinetti a secco in tutta la provincia
di Alessandro Calabrese
Venerdì 31 Luglio 2020, 08:36 - Ultimo agg. 14:24
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Si ferma la Centrale di Cassano Irpino e con essa l'erogazione della risorsa idrica in 96 comuni serviti dall'Alto Calore, 73 irpini e 23 sanniti. Dopo la crisi idrica dell'estate del 2017, dunque, quella attuale appare già molto più grave e difficile da superare, visto il peggioramento dei fattori determinanti: l'aumento della dispersione e dei consumi, in rapporto alla diminuzione delle precipitazioni invernali. E la dimostrazione plastica si avrà proprio oggi, con l'annunciato venerdì nero dell'acqua che riguarderà buona parte degli utenti della partecipata di corso Europa. Stamane, infatti, con inizio alle 5, gli operai e gli agenti tecnici dell'Acs saranno impegnati in un articolato intervento per sbloccare la saracinesca dell'impianto che è il vero cuore pulsante di tutto il sistema acquedottistico. L'operazione, che presuppone lo spegnimento dell'intera struttura e include anche il successivo ripristino delle pompe da 500 litri al secondo, ha un tempo stimato di circa 12 ore. Ma a queste bisognerà aggiungere anche quelle necessarie per riempire di nuovo le condotte e portare i livelli di pressione e dei serbatoi a una condizione funzionale. Solo dopo si potrà riattivare la distribuzione e, quindi, rimettere in moto il meccanismo del servizio.

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A conti fatti, insomma, non prima delle 20, e anche oltre per le zone situate in posizioni più elevate. I disagi interesseranno trasversalmente il bacino gestito dall'Alto Calore,dall'Arianese alla Valle dell'Ufita e del Calore, dall'Alta Irpinia alla Baronia, dall'hinterland ad Avellino, senza dimenticare Partenio-Valle Caudina e Mandamento-Vallo di Lauro. I centri esclusi da quello che sarà un lunghissimo disservizio sono davvero pochi mentre la problematica vede coinvolte comunità su tutto il territorio irpino. Stessa situazione anche nel Beneventano, dove sono praticamente tutti i comuni serviti a trovarsi di fronte ad un'improvvisa interruzione dell'erogazione dell'acqua. E così rubinetti a secco e problemi per attività, negozi e uffici per quasi l'intera giornata. Ma c'è addirittura a chi andrà peggio, rientrando tra i comuni con rubinetti a secco da ieri alle 22.00, e, quindi, senza soluzione di continuità non avranno acqua per molto più tempo. Una situazione complicata, tra l'altro, dalle altissime temperature di questo periodo. I centri che subiranno un più lungo black-out idrico sono: Atripalda, Grottolella, Capriglia, San Potito Ultra, Candida, Pratola Serra, Manocalzati, Montefalcione, Parolise, Sorbo Serpico, Monteforte, Mercogliano, Montoro (esclusa la frazione Banzano), Aiello del Sabato, Summonte, Ospedaletto, Pietrastornina, Contrada, Forino, Cesinali (frazione Villa San Nicola) e San Michele di Serino. Mentre Mugnano del Cardinale, che pure ha subito la chiusura questa notte, non è tra i comuni interessati alla lunga interruzione idrica di oggi. La comunicazione dei lavori e del blocco della Centrale di Cassano è arrivata l'altro ieri. I responsabili tecnici dell'Alto Calore, Francesco Monaco e Gerardo Rossi, rispettivamente a capo del Servizio e degli  Acquedotti Esterni della partecipata di corso Europa, hanno messo in preallarme i 96 comuni. Oltre a ribadire lo stato dell'arte ormai noto a tutti: anticipio del periodo di magra dei gruppi sorgentizi per la carenza di precipitazioni invernali e guasti diversi, che purtroppo in questa fase di super sfruttamento delle risorse disponibili diventano inevitabilmente più frequenti.

L'auspicio è che con la riparazione alle elettropompe del campo pozzi di Solopaca e Fontana dell'Olmo a Serino, si possano iniziare a recuperare un centinaio di litri d'acqua al secondo. E con la messa in funzione del campo pozzi della frazione Chiusa di Montoro, prevista nella prima settimana di agosto, altri 60, più una trentina circa dal pozzo di Sirignano. Un'operazione complessiva che darebbe una boccata d'ossigeno anche ad altri comuni. Intanto, come richiesto dal sindaco di Pietradefusi, Giulio Belmonte, visto il permanere del disservizio in diverse zone alte del paese, anche in altri centri irpini e del Sannio si sta pensando di sopperire alla mancanza d'acqua con l'invio di autocisterne coordinate dalla Protezione civile. Ora l'emergenza idrica ha raggiunto un livello davvero drammatico.

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